A “Cash or Trash – Chi offre di più?” l’attrezzo sportivo antico della palla al bracciale proveniente da Dolceacqua

5 marzo 2025 | 09:32
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A “Cash or Trash – Chi offre di più?” l’attrezzo sportivo antico della palla al bracciale proveniente da Dolceacqua
A “Cash or Trash – Chi offre di più?” l’attrezzo sportivo antico della palla al bracciale proveniente da Dolceacqua
A “Cash or Trash – Chi offre di più?” l’attrezzo sportivo antico della palla al bracciale proveniente da Dolceacqua
A “Cash or Trash – Chi offre di più?” l’attrezzo sportivo antico della palla al bracciale proveniente da Dolceacqua

Acquistato da Rino durante una vacanza, è stato venduto al mercante esperto di arte tribale, fossili e mirabilia Giano Del Bufalo

Dolceacqua. Un antico oggetto proveniente dal borgo dell’estremo ponente ligure è stato il protagonista della puntata andata in onda ieri mattina su canale nove di “Cash or Trash – Chi offre di più?“: la trasmissione che prevede la valorizzazione da parte dell’esperto Alessandro Rosa di oggetti presentati da cercatori di tesori o appassionati del bello in seguito aggiudicati dai mercanti mediante un’asta.

Acquistato in un negozio di Dolceacqua da Rino, ricercatore d’oro alluvionale nei torrenti e nei fiumi, nonché ammiratore dei borghi e amante della pittura al punto tale di decidere di raggiungere il borgo ligure ritratto da Monet, la puntata ha visto come protagonista un attrezzo sportivo coinvolto nell’antico gioco della palla al bracciale.

L’oggetto misterioso, che inizialmente aveva portato Rino a pensare che fosse un’arma, veniva infatti utilizzato dai giocatori che praticavano questo sport: «Inserendo la mano all’interno, gli atleti, chiamati pallonisti, che erano anche i giocatori più ricchi dell’epoca, colpivano la palla di cuoio dal basso verso l’alto per deviare il tiro e renderlo più difficile», ha specificato l’esperto Alessandro Rosa.

L’attrezzo proveniente da Dolceacqua, dunque, ha creato l’occasione perfetta per approfondire la storia di uno sport antico che, come spiegato dall’esperto Alessandro Rosa, «era molto amato durante il ‘500 e, durante il ‘700, veniva praticato in appositi spazi chiamati sferisteri, mentre l’800 viene considerato come il secolo d’oro di questa attività: basti pensare che tra gli atleti più forti, rientravano proprio gli italiani. A questo sport, in particolare, si poteva giocare uno contro uno oppure in squadre dalle due alle quattro persone».

All’oggetto, descritto dall’esperto come «particolare e rostrato, con bugne piramidali, intagliato in un pazzo unico di legno di noce e con scritte caratteristiche dell’800» é stato attribuito un valore di 180 euro, mentre dopo essere stato presentato ai mercanti Stefano D’Onghia, Ada Egidio, Federico Bellucci, Roberta Tagliarini e Giano Del Bufalo è stato venduto all’asta a 160 euro proprio a quest’ultimo mercante: esperto di arte tribale, fossili e mirabilia.