Vannacciovation a Sanremo: «Al colpo di Stato non penso, lo faccio»

14 febbraio 2025 | 12:12
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Il generale accolto al Casinò dal pubblico delle grandi occasioni. Sulla guerra: «La pace la stanno trattando gli Stati Uniti con Putin, mentre l’Europa sembra contare sempre meno»

Sanremo. Un Teatro dell’Opera gremito in ogni ordine di posto, dalla platea alla galleria, ha accolto oggi il generale Roberto Vannacci, ospite dell’evento organizzato dall’associazione culturale Sanremo Incontra. Un’attenzione rara per un appuntamento fuori dal circuito ufficiale del Festival di Sanremo, con una folla di giornalisti in attesa fuori dal teatro per poter intervistare l’unico personaggio capace di far parlare di sé, al di là del cast artistico e della Rai, in quello che è appare essere il Festival meno polemico di sempre.

Se lo scorso anno i trattori assediavano l’Ariston, questa edizione firmata Carlo Conti sta scivolando via senza proteste eclatanti. L’eccezione è stata proprio Vannacci, la cui presenza ha acceso il dibattito politico e mediatico della settimana.

Durante l’incontro, Vannacci ha risposto con fermezza alle domande sulla sua visione politica e sul suo libro. Quando gli è stato chiesto se avesse mai pensato di “riaddrizzare” il Mondo al contrario organizzando un colpo di Stato, il generale ha replicato: «Un colpo di Stato? Sinceramente no, nella maniera più assoluta. Però ho cominciato a farlo. Stiamo proprio operando per raddrizzare questo mondo al contrario e qualche risultato l’abbiamo già ottenuto. In Parlamento europeo, questa cosiddetta maggioranza Venezuela sta iniziando a correggere molte storture della precedente legislatura, ripensando a politiche come il Green Deal, che non serve assolutamente a nulla. Anche la stessa Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione di hub per l’immigrazione fuori dall’Unione Europea. Piano piano, lo stiamo raddrizzando. Io vorrei che accadesse molto più velocemente”.

Sulla presunta rivalità con il leader della Lega Matteo Salvini, Vannacci ha preferito non alimentare polemiche: «Siamo paralleli e andiamo avanti su linee convergenti. Io sono stato eletto con la Lega, oggi faccio il mio lavoro e proseguo su questa strada».

Ieri sera, il generale ha assistito alla terza serata del Festival, seduto in platea con la moglie e il consigliere comunale Daniele Ventimiglia, che gli ha offerto il biglietto omaggio. Il suo commento sull’evento è positivo: «Mi è piaciuto moltissimo lo spettacolo di ieri, è stato estremamente bello, gradevole, piacevole. Ho incontrato tante persone simpatiche, la città è stupenda, bellissima. C’ero già stato tanti anni fa, e tornarci ora in questo contesto è stato speciale».

Sul conflitto in Ucraina e la politica internazionale, l’autore di Il coraggio vince ha espresso perplessità sul ruolo dell’Europa: «Trump ha messo una buona parola per una tregua tra Hamas e Israele, che è già un passo avanti notevole. Per quanto riguarda Russia e Ucraina, l’ex segretario della Difesa Usa ha già detto che è irrealistica l’entrata dell’Ucraina nella Nato, così come il ripristino dei confini pre-2014. Se truppe europee entreranno in Ucraina, lo faranno fuori dall’ombrello dell’Articolo 5 della Nato. Insomma, si sta tornando a una base negoziale credibile». Poi l’affondo sulla marginalità dell’Europa nella partita diplomatica: «La pace, però, la stanno trattando gli Stati Uniti con Putin, mentre l’Europa sembra contare sempre meno. Ha seguito una politica della guerra ad oltranza, che non la sta portando da nessuna parte».

In sala, tra il pubblico, erano presenti anche Mario Borghezio, ex europarlamentare della Lega, che ha definito Vannacci “il miglior europarlamentare di sempre”, il vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, i due fautori dell’evento, Daniele Ventimiglia e Marco Lupi e anche Cristian Quesada, segretario provinciale del Partito Democratico che aveva contestato fortemente la presenza di Vannacci a Sanremo nella settimana clou della kermesse.