Tennis club di Ventimiglia, l’interrogazione del consigliere Scullino

“Si richiede risposta scritta e dibattito in Consiglio Comunale”
Ventimiglia. L’interrogazione del consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino:
“Premesso che il 13 agosto 1975 il Comune di Ventimiglia sottoscrisse una convenzione con l’allora Tennis Club Ventimiglia (TCV), concedendo in uso gratuito all’associazione sportiva un terreno comunale di circa 8.068 mq in località Peglia;
Considerato che, in cambio di tale concessione, il TCV si impegnava, a proprie spese, a realizzare e gestire l’intero complesso sportivo, comprendente cinque campi in terra battuta, una palazzina su due piani con spogliatoi e servizi al piano terra, nonché un’area ristoro e socializzazione al primo piano;
Evidenziato che l’associazione sportiva ha operato con successo per decenni, garantendo ai cittadini, alle scuole e ai turisti la possibilità di usufruire della struttura, e rispettando pienamente gli obblighi della convenzione sottoscritta con l’amministrazione comunale;
Preso atto che nel 2021, a seguito dei danni provocati dall’alluvione “Alex” dell’ottobre 2020, nonché di difficoltà amministrative e debitorie, il direttivo del TCV si è trovato nell’impossibilità di formalizzare il contratto di aggiudicazione del bando di gara vinto dal club, portando alla restituzione delle chiavi dell’impianto al Comune;
Considerato che, di conseguenza, l’amministrazione ha affidato provvisoriamente la gestione dei tre campi centrali al Ventimiglia Calcio, mentre la palazzina e gli altri due campi, gravemente danneggiati dall’alluvione, sono rimasti in totale abbandono;
Preso atto delle recenti notizie secondo cui alcuni privati avrebbero avanzato una proposta di ristrutturazione dell’intero complesso, compresa la bocciofila, per un investimento superiore al milione di euro, e ritenendo tale iniziativa di grande interesse; chiede
1. Se le informazioni pubblicate dai media corrispondono alla realtà.
2. Se l’amministrazione ha effettivamente intenzione di proseguire e sviluppare questa trattativa.
3. Se sono già stati predisposti atti o se si prevede a breve la pubblicazione di un bando.
4. Se è già stato incaricato un tecnico per lo studio di messa in sicurezza dell’area, inserita in zona rossa, e per la realizzazione del sottopasso ferroviario, un’opera ormai non più procrastinabile.
Si richiede risposta scritta e dibattito in consiglio comunale”.