Sanremo 2025, un Festival di successo giovane e social. Conti: «Mia direzione artistica fatta per gli italiani»
«Ho continuato un lavoro iniziato nel 2015, spero di averlo fatto nel migliore del modi, i risultati mi fanno dire di sì e mi fanno sorridere»
Sanremo. «Un’edizione con un grandissimo successo di ascolti capace di coinvolgere tutto il Paese». Così la Rai ha commentato l’edizione 75 del Festival di Sanremo, giunta al termine da poche ore.
«Finalmente possiamo celebrare in maniera assai soddisfatta i risultati di questo Festival da tutti punti di vista, partendo proprio dagli ascolti», ha dichiarato il direttore del Prime Time Marcello Ciannamea. La serata finale è stata infatti seguita da 13 milioni 427 mila spettatori con uno share del 73.1 per cento: si tratta del miglior risultato di ascolto dal 2000 e del miglior risultato share dal 1987. La media di ascolto delle cinque serate è stata di 12,5 milioni con uno share del 67,1%.
La prima parte della finale, dalle 21.22 alle 23.30, è stata seguita da 16 milioni di persone con il 69 di share, mentre la seconda parte, dalle 23.36 all’1.59, da 11 milioni 100 mila spettatori, pari al 79.2 per cento. Il picco di ascolto è stato registrato alle 22.09 con 16 milioni 700 mila con Alberto Angela che annunciava Gabbani, mentre il picco di share è stato toccato all’1.56 con l’87.3 per cento con l’annuncio di Olly vincitore.
Si conferma definitivamente come un Festival giovane e social: ieri serata sono l’88,4% dei giovani dai 15 ai 24 anni che ha seguito l’appuntamento finale della kermesse canora.
«Non faccio l’elenco dei ringraziamenti, ma dico grazie a tutti. Fin dall’inizio avevo detto che ho accettato questo impegno non come sfida, non era per me un dimostrare che potevo fare più o di meno di chi mi ha preceduto, ma un riprendere un lavoro iniziato nel 2015, per quello è stato facile – ha spiegato in conferenza il conduttore e direttore artistico Carlo Conti – . Nessuno ha fatto la direzione artistica per sé stesso, ma per azienda e per gli italiani, io ho cercato di lavorare in questo senso come hanno fatto gli amici prima e dopo di me. Ho continuato un lavoro che spero di aver fatto nel migliore del modi, i risultati mi fanno dire di sì e mi fanno sorridere, il problema vero sarà per chi deve farlo il prossimo anno: ah già, sono io», ha scherzato.
«Ho fatto questo Festival con i miei pregi e i miei difetti, in modo normale, per me la cosa importante era far sentire le canzoni con pochi fronzoli, se questo è normale, ben venga il normale – . prosegue Conti che ha poi ripercorso gli ospiti saliti sul palco dell’Ariston, senza però tralasciare il futuro – . Deciderò cosa fare strada facendo, condurre il Festival è la cosa più semplice, è il nostro mestiere, lo sappiamo fare, ma il difficile è l’organizzazione della direzione artistica, ma se nei prossimi anni il mio lavoro servisse per aiutare una nuova leva spero di poter aiutare».
Cosa non è piaciuto a Conti del suo Festival? «Ieri abbiamo finito troppo tardi, tutto sarebbe dovuto terminare entro l’1,40 proprio a esagerare secondo me e poi un’altra cosa, che ho sperimentato nella serata cover, ma che avrei già voluto fare quest’anno durante la finale: in futuro mi piacerebbe dare solo i nomi dei cantanti nelle prime dieci posizioni».