Sanremo 2025, Achille Lauro: «Il mio desiderio? Diventare il numero uno»

14 febbraio 2025 | 18:54
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Quest’anno due dischi in uscita

Sanremo. «Questo Festival mi sta dando ancora di più di quello che mi ha dato in passato». Il tornado Achille Lauro arriva in sala stampa con una pelliccia nera e gli occhiali da sole. Voce roca e sorriso da marpione, stasera salirà sul palco dell’Ariston con Elodie, per quello che sarà «un omaggio a Roma».

Dalla sala Roof, annuncia l’uscita di due album. «Sono molto cinico sulla mia musica – dichiara – Sono stato due anni e mezzo un po’ in disparte, mi sono concentrato sulla musica. Ho lavorato all’estero, osservando il panorama italiano da fuori. Ho avuto del tempo per concepire le canzoni, dopo questi due anni e mezzo ne ho tantissime pronte: nel 2025 usciranno due dischi. Il primo, quello che sta per uscire, è quello di cui più vado più fiero, mi ricorda le grandi canzoni. Il secondo è più sperimentale».

«Sono molto ambizioso – ha aggiunto – Non nascondo che il mio desiderio è diventare il numero uno».

“Incoscienti giovani”, il brano che ha portato al Festival, è «un diamantino – dice -. Ho capito che era un pezzo grande fin da subito. Qualcosa di grosso, di prezioso». «L’amore – ha aggiunto – Per me è anche saper lasciare andare, saper dire “vai”, non costringere le persone a stare con te in condizioni invivibili».

Sulla polemica della collana fatta togliere a Tony Effe dalla Rai pochi secondi prima dell’esibizione, Achille Lauro ha detto: «So che non bisogna avere loghi. Non conosco la collana di Tony Effe e non credo di essere la persona giusta per commentare. Può essere che Rai e il suo team non si siano capiti».

A Sanremo Lauro ha partecipato sia come artista che come co-conduttore con Amadeus, e che gli piaccia è chiaro. Oggi arriva addirittura a paragonarlo al Super Bowl (l’evento finale del campionato americano di National Football League, ndr): «Un Festival che blocca un Paese per una settimana, che incide così tanto sulla vita dei ragazzi… un paragone posso farlo solo con il Super Bowl, ogni tanto mi chiedo: perché negli Stati Uniti non fanno il Festival di Sanremo?».