Protesta degli studenti all’Istituto Colombo: «La nostra scuola non è quella descritta nell’esposto»

5 febbraio 2025 | 08:40
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Raduno all’ingresso: «Non siamo tutti come siamo stati descritti»

Sanremo. Una manifestazione ha avuto luogo questa mattina davanti all’Istituto Colombo di piazza Eroi. Gli studenti si sono riuniti prima dell’inizio delle lezioni per esprimere il loro dissenso rispetto all’immagine negativa emersa nei giorni scorsi a seguito di un esposto presentato ai carabinieri da un genitore. La denuncia segnalava episodi di microcriminalità all’interno del plesso, tra cui alcuni furti – confermati dalla dirigente scolastica – e presunti casi di spaccio nei bagni, questi ultimi smentiti categoricamente.

I ragazzi hanno voluto raccontare un’altra versione dei fatti, difendendo la propria scuola da quella che ritengono una rappresentazione esagerata e distorta. Cartelloni sono stati affissi per sensibilizzare l’intera comunità studentesca e promuovere un’immagine più autentica dell’Istituto: “Siamo studenti non stereotipi”, – si legge in uno dei manifesti -.

A farsi portavoce della protesta è stato Francesco Caffi, rappresentante d’istituto e studente di quinta dell’indirizzo Telecomunicazioni:
«Sì, è vero, ci sono stati alcuni episodi, come i furti, che sono stati anche confermati dalla preside, però oggi siamo qui perché la situazione descritta è stata ingigantita troppo. L’immagine vera dell’Istituto Colombo è questa: ragazzi che manifestano per dire che non siamo tutti come siamo stati descritti. Io frequento questa scuola da cinque anni e non ho mai sentito parlare di episodi di spaccio. Non so quali siano le motivazioni dietro l’esposto, ma so che la nostra scuola è ben diversa da come è stata raccontata».

La nota dei genitori. “È stato pubblicato un articolo che ha suscitato non poco sgomento nei genitori componenti del Consiglio d’Istituto e certamente anche in tanti altri genitori di ragazzi che frequentano l’Istituto Colombo di Sanremo e probabilmente anche in altrettanti studenti che non riconoscono la scuola che frequentano per tante ore al giorno in quella descritta nell’articolo.

Non si intende dubitare della sincerità del ragazzo che ha subito i furti e neanche tapparsi occhi e naso su eventuali fenomeni di uso o spaccio di sostanze stupefacenti, ma non si accetta che eventuali isolati comportamenti di singoli – assolutamente da accertare, sanzionare, correggere, prevenire ed eliminare- siano generalizzati alla totalità della scuola, dando l’immagine di un istituto allo sbando ed abbandonato nell’anarchia. Noi genitori conosciamo l’impegno della Dirigente e della maggior parte degli insegnanti e del personale amministrativo, leggiamo nella bacheca del registro elettronico le numerose circolari di intervento e vigilanza attuate, riconosciamo quanto sia difficile agire efficacemente su ragazzi e ragazze che, prima che a scuola, dovrebbero ricevere un’educazione dalle famiglie che, invece, tendono sempre di più ad abdicare al loro ruolo educativo.

Siamo convinti che la nostra scuola non sia diversa, né in bene né in male, dalla maggior parte delle scuole italiane e siamo al fianco della Dirigente e degli insegnanti per mettere in campo ogni strategia ritenuta più utile sia per accertare eventuali comportamenti illeciti e sia per prevenirli e sensibilizzare sempre di più i nostri figli e le nostre figlie alla legalità ed al rispetto ed al valore dell’integrazione come strumento di progresso ed arricchimento della nostra comunità scolastica e sociale in generale”. A dichiararlo sono i genitori componenti del Consiglio d’Istituto.