Palafestival? L’Ariston non si tocca (per ora). Rai: «Tutto evolve»

11 febbraio 2025 | 14:28
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Conti ci scherza su: «Io non tiro fuori una lira». Il sindaco Mager: «Al momento le condizioni per farlo non ci sono»

Sanremo. Dopo anni di dibattiti e proposte rimaste sulla carta, il tema del costruzione di un nuovo Palafestival a Sanremo è tornato d’attualità. Questa mattina, durante la conferenza stampa ufficiale all’Ariston, alla presenza del direttore Prime Time Rai1 Marcello Ciannamea, del direttore artistico Carlo Conti e del sindaco di Sanremo Alessandro Mager, Riviera24.it ha chiesto ai vertici Rai e all’amministrazione comunale se il progetto di un Palafestival fosse ancora di interesse e se Viale Mazzini fosse disposta a investire nella sua realizzazione, magari attraverso una società con il Comune, come suggerito dal patron dell’Ariston Walter Vacchino.

La risposta? Il Palafestival non è escluso, ma l’Ariston resta il cuore della kermesse e difficilmente sarà sostituito a breve. Il primo a rispondere è stato Carlo Conti, che con una battuta ha alleggerito l’argomento: «Io non tiro fuori una lira, eh!». Una frase che ha strappato un sorriso, ma che ha anticipato una riflessione più ampia sul futuro del Festival e sulla sua storica sede. A chiarire la posizione dell’amministrazione comunale è stato il sindaco Alessandro Mager, che ha sottolineato l’importanza simbolica e identitaria del Teatro Ariston: «Per noi Festival e Ariston costituiscono un connubio indissolubile. L’Ariston è iconico per il Festival di Sanremo e quindi l’intenzione è certamente quella di proseguire qui. Poi, nella vita non si può escludere nulla. Se ci saranno le condizioni per un accordo con i diversi soggetti interessati a realizzare una struttura diversa, sempre in centro a Sanremo, vedremo di stabilire quale ubicazione dargli. Al momento le condizioni per farlo non ci sono». Mager ha anche parlato del ruolo che il Teatro Ariston ha per la città tutto l’anno, non solo durante il Festival: «Anche nei periodi in cui il Festival non si svolge, via Matteotti è sempre piena di turisti che si scattano foto davanti all’Ariston. È un simbolo riconosciuto in tutta Italia e oltre», – ha concluso il primo cittadino -.

Sulla stessa linea il direttore Prime Time di Rai1, Marcello Ciannamea, che ha riconosciuto la centralità dell’Ariston ma ha lasciato aperta la porta a nuove soluzioni per il futuro: «È per tutti noi, anche per Rai, un luogo iconico, quindi strettamente legato al Festival di Sanremo. Detto questo, sì, si può parlare assolutamente di altre soluzioni anche per i progetti futuri. Noi non lo escludiamo, però, a oggi il valore iconico dell’Ariston è indubbiamente un elemento da non trascurare. Tuttavia, è chiaro che tutto evolve e quindi assolutamente non escludiamo questa possibile evoluzione».

Se da un lato le parole di Mager e Ciannamea lasciano intravedere una cauta apertura verso il progetto di un Palafestival, dall’altro resta chiaro che al momento non esiste un piano concreto né una location definita, nonostante se ne parli da almeno 20 anni e la Rai abbia versato al municipio ingenti somme destinate alla sua progettazione e costruzione. Negli ultimi giorni si è parlato di Portosole come possibile sede, con il fondo Reuben Brothers spinto a valutare di abbandonare il progetto dell’hotel sull’area dell’ex ecomostro, per investire oltre 80 milioni in un’arena da 3.500 posti.

Per trovare un equilibrio tra l’esigenza di una nuova struttura e il peso storico dell’Ariston, a Palazzo Bellevue si starebbe facendo strada l’ipotesi di concedere lo svincolo a fini commerciali della destinazione d’uso dell’Ariston e del Cinema Centrale di via Matteotti. In cambio, la famiglia Vacchino potrebbe reinvestire parte degli utili generati dalla valorizzazione degli spazi culturali nella nuova casa della musica italiana.