L’ultima signora delle erbe di Triora, a “Le ragazze” la storia di Antonietta Chetta




La ragazza degli anni ’40 si è raccontata ripercorrendo i principali momenti della sua vita, la passione per le erbe medicinali e il legame con il borgo delle streghe
Triora. Si è aperta con la storia dell’ultima signora delle erbe di Triora, Antonietta Chetta, la seconda puntata del programma televisivo “Le Ragazze” andata in onda ieri sera, 25 febbraio alle 21.20 su rai 3, che ha raccontato le storie di cinque donne di epoche diverse e straordinarie.
Con una testimonianza definita dalla stessa conduttrice televisiva, Francesca Fialdini, come «in grado di far comprendere come le apparenze possano ingannare», Antonietta Chetta ha intrapreso un viaggio nei ricordi ripercorrendo la sua passione, quella delle erbe medicinali, e Triora, il paese delle streghe che nel 2022 le aveva conferito le chiavi della città proprio perché considerata come ideale rappresentante delle antiche dominae herbarum, nonché simbolo della comunità e dei turisti appassionati di medicina popolare.
Nata il 20 settembre del ’28 in un paesino della provincia di Lecce e trasferitasi poi in Liguria, più precisamente ad Arma di Taggia affinché il padre potesse guarire dalla malaria vivendo in un posto più fresco, la ragazza degli anni ’40 si è raccontata ripercorrendo i principali momenti della sua vita come la perdita di suo fratello durante la campagna di Russia o l’amore avuto con il compagno di vita Arturo conosciuto a Triora e, allo stesso tempo, facendo qualche accenno sulla storia del borgo delle streghe, sottolineando come, se fosse nata in un’epoca diversa, con tutta probabilità sarebbe stata bruciata viva e considerata una strega: un’espressione che non le è mai piaciuta.
«Non mi considero una di quella famiglia lì, semplicemente una persona che conosce le piante medicinali», ha dichiarato Antonietta Chetta, che effettivamente conosce tutte le erbe e le loro proprietà: una passione, quella per le piante medicinali, che eredita proprio dal papà e che cerca di trasmettere anche agli altri svelando aneddoti su infusi, fumenti, tisane e, ovviamente, sulle proprietà benefiche delle erbe anche se, l’erede delle sue conoscenze sarebbe proprio sua figlia, Antonella.
«Sono una fata, non sono una strega. E se dovessi scegliere una pianta sarei il capelvenere: piccola e piena di virtù», ha concluso infine l’ultima signora delle erbe di Triora.