L’assegnazione dello Sclavi verso un nulla di fatto
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Taggia e Sanremese sarebbero intenzionate a rinunciarvi
Taggia. Quando il campo Ezio Sclavi delle Levà tornerà agli antichi splendori? Molto probabilmente bisognerà aspettare più del previsto Sì, perché la sua assegnazione ufficiale, già saltata la data prevista dello scorso 18 febbraio, quasi certamente non ci sarà. La cordata vincitrice, composta dai sodalizi calcistici di Taggia e Sanremese, sembra non essere propensa ad accettare la gestione dell’impianto sportivo.
Secondo i bene informati sarebbe la dirigenza taggese, più che quella matuziana, a non voler prendere in carico il campo per diverse ragioni. A pesare sulle scelte tabiesi ci sarebbe la non proprio rosea situazione finanziaria in cui verserebbe la Sanremese, alle prese con debiti che non le consentirebbero di affrontare economicamente la gestione dello Sclavi, lasciando così il solo Taggia a doversi sobbarcare i 190mila euro richiesti dal contratto. Inoltre oramai rimangono solo due anni di gestione disponibili, essendo gli altri due “saltati” a causa del contenzioso che ha visto in guerra a colpi di ricorsi e carte bollate le due cordate concorrenti: Taggia e Sanremese da una parte e Argentina Arma e Polisportiva Riviera dei Fiori 2.0 dall’altra.
La stessa dirigenza tabiese poi, dopo 18 anni di onorato servizio con la squadra in Eccellenza, sembra non voler più continuare. Nel suo futuro ci sarebbe una cessione a Marco Del Gratta, ex patron di Argentina e Sanremese, con quest’ultimo intenzionato a trasformare la Taggese in Sanremese, qualora la società biancoazzurra fallisse sommersa dai debiti. Su questo punto la dirigenza matuziana, se da un lato ammette una situazione debitoria preoccupante, dall’altro punta il dito contro l’ex proprietario, Del Gratta, reo a loro dire di aver lasciato a loro diversi debiti maturati durante la precedente gestione. Accuse al quale l’ex patron ribatte affermando che è falso, anzi che sarebbe lui a vantare circa 80.000 euro di crediti nei confronti degli attuali inquilini del Comunale.
Se l’assegnazione dello Sclavi al duo Taggia Sanremese, come oramai è quasi certo, sfumerà, a dover gestire il campo, in teoria, sarà la cordata “Argentina-Polisportiva”. Quest’ultima, con una nota stampa, fa sapere che: “Rinnova la propria disponibilità, nel caso di rinuncia della costituenda RTI Sanremese-Taggia calcio, a prendere in gestione il campo sportivo Sclavi in qualità di società partecipante al bando e seconda in graduatoria. In tal caso la nostra società si farà carico degli investimenti economici sottoscritti in sede di bando indipendentemente dalla durata della gestione. Che gli anni siano quattro o due; il nostro cuore ci porta ad andare oltre l’aspetto economico. Lo Sclavi è l’Argentina, l’Argentina è lo Sclavi”.