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L’appello di Bove al Festival: «Fondamentale il primo soccorso, troppo spesso manca»

16 febbraio 2025 | 00:01
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L’appello di Bove al Festival: «Fondamentale il primo soccorso, troppo spesso manca»
L’appello di Bove al Festival: «Fondamentale il primo soccorso, troppo spesso manca»
L’appello di Bove al Festival: «Fondamentale il primo soccorso, troppo spesso manca»
L’appello di Bove al Festival: «Fondamentale il primo soccorso, troppo spesso manca»

«Il mio episodio mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile. E quanto noi dipendiamo da chi ci è accanto»

Sanremo ha accolto con grande emozione Edoardo Bove, ospite speciale della serata finale del Festival 2025. Il centrocampista della Fiorentina, reduce dal drammatico malore in campo lo scorso 1° dicembre, ha condiviso la sua testimonianza toccante sul palco dell’Ariston, lanciando un forte messaggio sull’importanza del primo soccorso e sul valore del supporto umano nei momenti più difficili della vita.

«È un onore essere qui», – ha esordito Bove, visibilmente emozionato -. «Sto vivendo questa esperienza in un modo particolare, con alti e bassi. Per me il calcio è la mia forma di espressione: senza di esso non mi sento me stesso. È come per un cantante perdere la voce, come una persona che affronta una grande perdita». Il giovane calciatore ha raccontato il percorso che sta affrontando per elaborare quanto accaduto: «Mi sto facendo aiutare per iniziare un percorso di analisi su me stesso. So che servirà per il futuro».

Il pubblico dell’Ariston ha ascoltato con il fiato sospeso le parole del giocatore 22enne, che ha descritto il momento in cui ha realizzato la gravità di ciò che gli era successo. «Inizialmente non mi sono reso conto di nulla, mi sono risvegliato in ospedale senza sapere cosa fosse accaduto. Solo guardando la reazione delle persone che incontro per strada, sollevate nel vedermi, ho capito quanta paura ci sia stata di perdermi».

Il calciatore ha poi sottolineato quanto sia fondamentale la rapidità dei soccorsi in situazioni di emergenza. «Mi ritengo molto fortunato: tutto è successo nel posto giusto, al momento giusto. In tredici minuti ero già in ospedale al Careggi di Firenze. In questi giorni ho ricevuto molte testimonianze di persone che hanno perso i propri cari perché non c’è stata la stessa prontezza nei soccorsi. Sono qui oggi principalmente per sottolineare quanto sia vitale il primo soccorso».

Un messaggio di grande impatto, quello di Bove, che ha voluto trasformare la sua esperienza in un monito per tutti: «Il mio episodio mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morte sia sottile e quanto dipendiamo da chi ci è accanto, anche da persone estranee. Maggiore è l’informazione sul primo soccorso, più siamo tutti al sicuro. Sono grato per come sia andata a finire per me, ma allo stesso tempo voglio essere vicino a chi non ha avuto la mia stessa fortuna».

Infine, Bove ha rivolto un pensiero a chi si trova ad affrontare difficoltà senza il sostegno necessario: «Nell’affrontare tutto questo non mi avete mai fatto sentire solo. La vicinanza che mi avete dato mi ha aiutato molto. Purtroppo non tutti hanno questa fortuna, e vorrei lanciare un messaggio a chi avrebbe bisogno di quel supporto per superare gli ostacoli della vita».