Ex casello ferroviario: nuova udienza per lo sfratto di Giovanni Dominici

Il 5 marzo verrà stabilito se lo sfratto sarà esecutivo o se l’istanza del Comune verrà respinta
Imperia. Nuovo capitolo nella vicenda dell’ex casello ferroviario di Imperia, lo stabile che sorge lungo il tracciato della pista ciclopedonale e al centro di una battaglia legale tra Giovanni Dominici e il Comune di Imperia. Questa mattina, in tribunale, si è tenuta un’ulteriore udienza davanti al giudice Fabio Favalli per discutere la legittimità dello sfratto avviato dall’amministrazione comunale.
Presenti. oltre a Dominici, il suo legale, l’avvocato Sandro Lombardi, e il rappresentante del Comune, l’avvocato Franco Solerio. Quest’ultimo ha annunciato che a sostenere l’azione di sfratto si è aggiunta Ferrovie Servizi Urbani, società proprietaria dell’immobile, segnando un passaggio chiave nella vicenda: il Comune, infatti, non è ancora ufficialmente proprietario dello stabile. Il rogito per il trasferimento del casello è infatti fissato per il 28 febbraio.
L’avvocato Lombardi, in vista delle memorie difensive, intende contestare la correttezza della procedura adottata dal Comune e il tardivo ingresso in causa delle Ferrovie, elementi che potrebbero incidere sull’esito del procedimento.
L’immobile, un tempo in affitto al padre di Giovanni Dominici, è passato al figlio dopo la sua morte. Tuttavia, nel 2013, Ferrovie dello Stato ha notificato la disdetta del contratto, senza però interrompere il pagamento del canone da parte della famiglia Dominici, che ha continuato a versare l’importo originario, senza adeguamenti.
Con l’assegnazione dell’area al Comune di Imperia nell’ambito del progetto di riconversione della zona, è scattata la richiesta di sgombero. L’amministrazione ha anche proposto una soluzione abitativa alternativa, offerta che Dominici ha rifiutato, sostenendo la validità del contratto di locazione, rinnovato fino al 2028.
Il giudice Fabio Favalli ha fissato la nuova udienza per il 5 marzo, data in cui verrà stabilito se lo sfratto sarà esecutivo o se l’istanza del Comune verrà respinta. Un verdetto atteso con grande interesse, che potrebbe mettere la parola fine a un lungo braccio di ferro tra le parti.