Dolceacqua fa il pieno di turisti, in un anno registrata crescita del +20,95%
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Alcuni negozi hanno però chiuso. L’amministrazione si rivolge a Bucci: «Proliferazione dei centri commerciali va regolamentata»
Dolceacqua. Il Borgo dei Doria registra un’importante crescita del turismo nel 2024, con un aumento del 20,95 percento delle presenze rispetto all’anno precedente. Un dato tra i più alti della Liguria, che conferma il successo della strategia di promozione e valorizzazione turistica portata avanti negli ultimi anni.
A trainare questo incremento è soprattutto il turismo straniero, che registra un aumento del 27,20%, segno che le azioni mirate rivolte ai visitatori internazionali hanno dato risultati concreti. Già lo scorso anno, questo segmento aveva compensato il calo delle presenze italiane, e nel 2024 la tendenza si è ulteriormente rafforzata.
Pur considerando che l’offerta ricettiva del borgo è esclusivamente extra-alberghiera, questi numeri rappresentano un importante impulso per l’economia locale e per tutte le attività che gravitano intorno al turismo. Dolceacqua si conferma sempre più una destinazione turistica di riferimento, affiancando al suo patrimonio storico e paesaggistico le eccellenze enogastronomiche del territorio, come il vino e l’olio. Un settore in crescita, che incide anche sul valore economico di immobili e terreni, sempre più richiesti dai turisti stranieri interessati ad acquistare una casa vacanze.
Tuttavia, accanto a questi dati positivi, emerge anche una criticità: la chiusura di alcune attività commerciali. «Anche Dolceacqua, come le città della costa, soffre l’impatto degli acquisti online e della continua apertura di supermercati. Diverse attività non strettamente legate al turismo faticano a sopravvivere», dichiarano gli amministratori.
Il sindaco Fulvio Gazzola aggiunge: «Pur ritenendoci fortunati per la presenza di diversi negozi alimentari e di altro genere (a differenza di altri comuni dell’entroterra) la problematica va affrontata a livello regionale. La proliferazione “selvaggia” dei centri commerciali andrebbe regolamentata, introducendo l’obbligo di apertura di piccoli punti vendita nelle aree interne. È una proposta che intendo sottoporre al presidente Bucci nel nostro prossimo incontro».