Barriere architettoniche urbane, le analisi dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti ETS-APS

19 febbraio 2025 | 15:24
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Barriere architettoniche urbane, le analisi dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti ETS-APS

Affrontate, nello specifico, quelle che rendono complicata la deambulazione delle persone ipovedenti

Imperia. «Nei giorni scorsi abbiamo analizzato le principali barriere architettoniche urbane che quotidianamente possono incontrare le persone non vedenti nella mobilità, mentre questa volta affrontiamo quelle principali che rendono complicata la deambulazione delle persone ipovedenti, ovvero che vedono poco», sottolinea il presidente Unione Italiana ciechi e ipovedenti ETS-APS della sezione provinciale di Imperia, Fabrizio D’Alessandro, che aggiunge:
«Le persone ipovedenti affrontano difficoltà diverse rispetto ai non vedenti, perché il loro campo visivo può essere ridotto, offuscato o distorto. Spesso riescono a percepire forme e colori, ma non dettagli o ostacoli improvvisi. Ecco i principali problemi che incontrano camminando in città:
1. Contrasti e visibilità ridotta:
– Strisce pedonali poco visibili: se i colori sono sbiaditi o manca un contrasto netto con l’asfalto, possono essere difficili da individuare.
– Gradini senza segnalazione visiva: se i bordi non hanno un contrasto cromatico (es. giallo o bianco), possono risultare invisibili.
– Vetri e superfici trasparenti senza adesivi ad alto contrasto, come vetrine o porte automatiche, possono essere pericolose.
2. Ostacoli improvvisi e pericolosi:
– Cartelli stradali e rami degli alberi troppo bassi che non vengono percepiti e possono causare urti alla testa.
– Biciclette e monopattini parcheggiati disordinatamente sui marciapiedi, difficili da notare con una visione ridotta.
– Fioriere, pali, cestini e dehors dei locali che sporgono senza essere ben evidenziati.
3. Illuminazione inadeguata:
– Scarsa illuminazione notturna che riduce ulteriormente la visibilità.
– Luci troppo forti o riflessi accecanti, specialmente su superfici lisce o bagnate, che disturbano chi soffre di ipersensibilità alla luce.
4. Segnaletica poco accessibile:
– Cartelli con scritte troppo piccole o non in rilievo, impossibili da leggere per chi ha problemi visivi.
– Indicazioni poco chiare nelle stazioni o nei mezzi pubblici, senza un supporto audio.
5. Problemi con percorsi pedonali e semafori:
– Mancanza di semafori a tempo sufficiente: chi ha una visione ridotta può aver bisogno di più tempo per attraversare la strada in sicurezza.
– Percorsi pedonali poco intuitivi: se non sono ben segnalati, una persona ipovedente può confondersi e rischiare di camminare in carreggiata.
 Soluzioni per migliorare l’accessibilità
– Usare colori ad alto contrasto per segnalare ostacoli, scalini e attraversamenti.
– Posizionare adesivi visibili su vetrate e porte automatiche per evitarne l’impatto.
– Migliorare l’illuminazione pubblica, evitando abbagliamenti.
– Rendere la segnaletica più leggibile, con caratteri grandi e rilievi tattili.
– Mantenere i marciapiedi sgombri da ostacoli e regolamentare la sosta di biciclette e monopattini».