Ampliamento del porto di Bordighera, ricomincia l’iter per il progetto

20 febbraio 2025 | 11:05
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Ampliamento del porto di Bordighera, ricomincia l’iter per il progetto
Ampliamento del porto di Bordighera, ricomincia l’iter per il progetto
Ampliamento del porto di Bordighera, ricomincia l’iter per il progetto

Dimezzate le opere a terra e ridimensionato l’approdo. Sindaco Ingenito: «Siamo favorevoli»

Bordighera. Una riduzione di quasi 20mila metri quadrati di occupazione dello specchio acqueo rispetto al progetto definitivo del 2009 e opere a terra praticamente dimezzate. E’ questo lo studio del nuovo porto presentato oggi in commissione consiliare per l’Urbanistica, i Lavori pubblici e l’Ambiente, dall’architetto Filippo Alborno, dopo che la società Porto Sant’Ampelio (che fa capo all’imprenditrice Beatrice Parodi) ha chiesto al Comune di Bordighera di indire una manifestazione di interesse la realizzazione del progetto di ampliamento dell’approdo turistico di Bordighera.

«Il progetto rispetta tutte le indicazioni date, all’epoca, dalla Regione e si è portato ancora più verso terra rispetto al preliminare – ha spiegato l’architetto -. Questo è stato ottenuto con una duplice riduzione: la prima riguarda lo specchio acqueo, con quasi 20mila metri quadrati in meno. L’altra grande e importante riduzione è maturata anche a seguito delle esperienze fatte nel frattempo dalla società, che ha già all’attivo i porti di Aregai e San Lorenzo, e riguarda le opere a terra». A cambiare è stata la mentalità con cui si costruisce un porto: mentre prima si pensava che il vero guadagno dell’imprenditore derivasse dai volumi a terra, oggi non è più così: «Si è visto che i porti vivono di vita propria – ha aggiunto Alborno – E che la redditività importante deriva dall’affitto a lungo e breve termine dei posti barca. Per questo motivo abbiamo dimezzato la previsione dei volumi a terra, abbiamo dimezzato la profondità della banchina, quindi la linea di costa rimane quella attuale. In previsione ci sono solo i servizi essenziali: qualche agenzia per il noleggio delle barche, un baretto, ma tutto si sviluppa su un piano solo».

Non si tratta comunque, e lo ha sottolineato più volte l’architetto Alborno, di un progetto definitivo. Anzi, «è un’ipotesi di fattibilità che può avere ancora tutti gli aggiustamenti e le modifiche necessari. Si va in continuità con le proposte del passato, ma si ricomincia l’iter».

Per questo il progetto è tornato in commissione e approderà nuovamente in consiglio comunale dopo i passaggi degli anni Novanta e Duemila. Per ora, l’amministrazione comunale, dovrà esprimersi per dare un indirizzo politico.  «Nell’ambito di una procedura che si è sviluppata nel corso degli anni – ha dichiarato il sindaco Vittorio Ingenito – E’ stato chiesto all’amministrazione di manifestare, nell’ambito dell’indirizzo politico, un proprio interesse a continuare a realizzare questo intervento oppure a soprassedere e fare valutazioni diverse. Noi riteniamo che l’ampliamento del nostro approdo turistico con iniziativa privata sia di interesse collettivo e possa garantire un’opportunità di crescita sotto diversi punti di vista».

L’indirizzo politico al progetto, da parte dell’amministrazione comunale, sarà dunque favorevole. L’iter burocratico per la sua realizzazione è poi un’altra questione e dovrà, in sostanza, ricominciare da capo, magari con la convocazione di una conferenza preliminare. A dare il nullaosta definitivo, poi, dovrà essere direttamente Roma.