Tony Effe al Festival, insorgono le donne: «I suoi testi inaccettabili»
L’associazione Fidapa BPW, che si batte contro la violenza di genere, scrive a Rai, Conti e Comune: «Escluderlo dalla kermesse»
Sanremo. Il nuovo anno è appena iniziato, ma le polemiche legate al Festival di Sanremo 2025 irrompono nel dibattito pubblico. Questa volta, i riflettori sono puntati sul rapper romano Tony Effe, all’anagrafe Nicolò Rapisarda, scelto dal direttore artistico Carlo Conti come uno dei Big della kermesse. Dopo l’esclusione dal concertone di Capodanno al Circo Massimo per i suoi testi giudicati misogini, sessisti e violenti, la sua partecipazione al Festival scatena l’indignazione di Fidapa BPW Italy. L’associazione, da sempre impegnata nella lotta contro la violenza di genere, ha inviato una lettera aperta indirizzata alla Rai, a Carlo Conti e al Comune di Sanremo, rappresentato dal sindaco Alessandro Mager. Firmata dalla presidente Gabriella Imperlini, dalla vicepresidente del Distretto Nord Ovest Raffaella Panizzi, dalla presidente Silvia Moglia e da Laura Amoretti, presidente della sezione di Imperia, la missiva critica duramente la decisione di includere tra i volti che calcheranno l’Ariston, cantanti con testi ritenuti «inaccettabili».
Per rinfrescarci la memoria, ecco alcuni esempi tratti dal repertorio di Effe. In “DM”, canta: “Metti un guinzaglio alla tua ragazza ci vede e si comporta come una t…”. In “TVTB”: “Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero (no). Le ordino da casa come Deliveroo”. Oppure, in “Magazine”: “La tua tipa tra i miei seguaci mi vede e dopo apre le gambe, la scopo e poi si mette a piangere”. A proposito di violenza di genere, in “Dopo le 4” si legge: “Ti sputo in faccia solo per condire il sesso / Ti chiamo ‘puttana’ solo perché me l’hai chiesto / Ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio / Ti piace solamente quando divento violento”. A Roma, la decisione di escludere Tony Effe dal concertone di Capodanno è stata presa dal sindaco Roberto Gualtieri dopo le pressioni di associazioni femminili, esponenti politici e cittadini. “Non si tratta del diritto sacrosanto di Tony Effe di esprimersi e fare concerti, ma dell’opportunità di utilizzare risorse pubbliche per ospitarlo”, ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando come quei testi sarebbero stati in contrasto con le campagne contro la violenza di genere promosse dalla Capitale.
La missiva.“In rappresentanza della nostre associazioni impegnate a promuovere la cultura del rispetto e contrastare ogni forma di violenza, ci rivolgiamo a Voi con grande preoccupazione. Come ben sapete, l’enciclopedia Treccani ha eletto come parola dell’anno 2023 il termine “Rispetto”, un valore fondante per il vivere civile e un tema di cruciale importanza nella nostra società. Eppure, ci troviamo costrette a evidenziare con forza una contraddizione profonda rispetto a questo principio, che si manifesta attraverso scelte che riteniamo inaccettabili in eventi di rilevanza nazionale come il Festival di Sanremo”, – spiegano da Fidapa -. “Ci riferiamo, nello specifico, alla possibile partecipazione di artisti i cui testi veicolano messaggi categorici, violenti e offensivi nei confronti delle donne, contribuendo a diffondere una narrazione tossica e lesiva della dignità umana. In particolare, l’artista noto come Tony Effe, attraverso i suoi brani, propone una retorica che non solo banalizza ma persino normalizza atteggiamenti e linguaggi carichi di violenza verbale e sessismo”.
“È nostro dovere come cittadine e cittadini, e come organizzazioni attivamente impegnate nella costruzione di una società più giusta, denunciare l’assoluta incompatibilità tra questi messaggi e il palcoscenico del Festival di Sanremo, da sempre simbolo della cultura e dell’arte italiana. Consentire di esprimersi pubblicamente con tale violenza significa avallare e amplificare un linguaggio che è agli antipodi del rispetto che tutti dovremmo impegnarci a coltivare. Il Festival è molto più di un evento musicale: è una vetrina seguita da milioni di persone, un punto di riferimento culturale e un veicolo di messaggi che hanno un impatto diretto soprattutto sui giovani. Proprio per questo, è indispensabile che venga mantenuto un elevato standard etico nella selezione degli artisti partecipanti. Continuare a concedere spazio a figure che esprimono contenuti lesivi nei confronti delle donne è un messaggio implicito di accettazione e tolleranza verso tali atteggiamenti, mentre la responsabilità di chi organizza e promuove eventi di questa portata dovrebbe essere quella di educare e sensibilizzare, non di perpetuare stereotipi negativi”.
“Come componenti di Fidapa BPW Italy e socie della Sezione di Sanremo, ci battiamo ogni giorno contro la violenza di genere, che non si esprime solo attraverso atti fisici, ma anche, e spesso con altrettanta gravità, attraverso le parole. Le parole hanno un peso, le parole modellano la realtà e influiscono profondamente sulle mentalità collettive. Scriviamo solo ora – concludono dall’associazione -, non per inerzia, ma perché abbiamo voluto attendere, inutilmente, una vostra presa di posizione forte e chiara. Nulla è avvenuto. Anzi, personaggi direttamente coinvolti hanno messo in atto comportamenti distraenti con un pinkwashing offensivo. Per questo, chiediamo con fermezza di escludere artisti che veicolano messaggi sessisti e violenti dal Festival di Sanremo e di avviare, al contrario, una campagna di sensibilizzazione per promuovere il rispetto, l’uguaglianza e la condanna di qualsiasi forma di violenza, verbale o fisica. Confidiamo che il Comune di Sanremo, la direzione della Rai e le personalità coinvolte nella realizzazione del Festival vogliano condividere con noi questo impegno morale, dimostrando concretamente che la cultura può e deve essere uno strumento di cambiamento positivo. Rimaniamo a disposizione per un confronto e per collaborare insieme in iniziative che possano valorizzare il Festival come simbolo di rispetto e inclusività”.
Conti difende la scelta. Le polemiche su Tony Effe non sono nuove. Dopo l’esclusione del rapper dal concertone di Capodanno al Circo Massimo, il direttore artistico Carlo Conti aveva difeso la sua scelta durante l’ultima conferenza stampa nella Città dei fiori per presentare Sanremo Giovani. “Il mio compito come direttore artistico è selezionare canzoni, ognuna di queste è meritevole di stare su quel palco per vari motivi. Non ci sono temi trattati in maniera sbagliata. Io ho ascoltato e selezionato le canzoni. Tony Effe? Quando salirà sul palco spiazzerà tutti, lascerà a bocca aperta per mille motivi”, ha dichiarato Conti, aggiungendo che il brano in gara “sorprenderà il pubblico”.
I precedenti al Festival. Il caso Tony Effe non è il primo a sollevare polemiche per i contenuti dei testi di un artista invitato al Festival. In passato, artisti come Achille Lauro e Junior Cally sono stati al centro di dibattiti accesi. Lauro, con il brano Rolls Royce e le sue esibizioni provocatorie, attirò le critiche della Chiesa per presunti riferimenti alla droga e a comportamenti degeneri. Junior Cally, invece, fu duramente contestato per i testi violenti e sessisti di alcuni suoi brani precedenti, nonostante il suo pezzo in gara fosse completamente privo di riferimenti simili.
(In copertina, a sinistra Tony Effe a Sanremo. A destra in alto Conti con il sindaco Mager e l’assessore Sindoni. Sotto Imperlini e Panizzi di Fidapa)