Tony Effe al Festival di Sanremo, la parola ai giovani imperiesi

7 gennaio 2025 | 13:42
Share0
Tony Effe al Festival di Sanremo, la parola ai giovani imperiesi

Il 55% dei ragazzi si è espresso in favore della sua partecipazione alla kermesse

Sanremo. Dall’esclusione dal concertone di Capodanno al Circolo Massimo all’indignazione dell’associazione di Fidapa BPW Italy per la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025: il rapper Tony Effe, all’anagrafe Nicolò Rapisarda, e i suoi testi si trovano al centro di un vero e proprio dibattito pubblico.

Se da una parte il sindaco di Roma ha assunto la decisione di escluderlo al concerto a seguito delle pressioni di associazioni femminili, politici e cittadini a causa dei testi dell’artista, ritenuti in contrasto con le campagne contro la violenza di genere promosse dalla Capitale; dall’altra parte, non è mancata l’azione dell’associazione di Fidapa BPW Italy che ha deciso di inviare una lettera aperta alla Rai, a Carlo Conti e al Comune di Sanremo chiedendo l’esclusione dalla kermesse degli artisti che «veicolano messaggi sessisti e violenti».

Mentre Carlo Conti difende la sua scelta ribadendo che «Tony Effe spiazzerà tutti» una volta salito sul palco, attraverso la partecipazione di 20 persone, ragazzi e ragazze, a un questionario, è stato possibile comprendere le posizioni assunte dai giovani dell’Imperiese in merito alle dinamiche che hanno coinvolto il rapper.

Dati alla mano, il 55% dei ragazzi si è espresso in favore della partecipazione di Tony Effe al Festival di Sanremo: tra le motivazioni principali, il fatto che «ogni cantante deve essere libero di esprimersi attraverso i propri testi», che «anche nelle edizioni passate ci siano stati artisti dello stesso genere» e, infine, viene sottolineato come «nonostante le sue canzoni abbiano testi violenti e sessisti non è detto che alimentino realmente violenza e sessismo». Una riflessione questa, che potrebbe giustificare il perché, sebbene 11 ragazzi su 20 siano favorevoli all’esibizione del rapper sul palco di Sanremo, il 75% di loro considerano i suoi testi sessisti.

Tra le considerazioni di coloro che sono contrari alla partecipazione dell’artista alla nuova edizione del Festival di Sanremo, fioccano riflessioni riguardanti al fatto che il rapper potrebbe «veicolare messaggi che influirebbero negativamente sui giovani» e che anche se questa influenza non è certa «il contenuto delle sue canzoni non è condivisibile, in quanto spesso immorale e misogino».

In merito all’ipotesi di un’ulteriore esclusione di Tony Effe negli eventi di grande portata, la maggioranza dei ragazzi sostengono che questa «sarebbe una misura che finirebbe per identificarsi in un tentativo di censura», mentre solo 9 ragazzi sostengono che sarebbe «necessaria al fine di non perpetuare stereotipi negativi». Un partecipante, invece, sottolinea come un provvedimento di questo tipo non «si identificherebbe come una censura, in quanto il cantante sarebbe libero di esporre i suoi testi in altre sedi: semplicemente sarebbe escluso da un programma poiché non in linea con i valori che quest’ultimo professa e con il pubblico che abitualmente lo assiste».

Ma non solo, se per alcuni ragazzi ciò che viene scritto da Tony Effe si identifica nella libertà poetica dell’artista, per il 55% dei partecipanti al sondaggio i suoi testi vengono considerati poco rispettosi nei confronti delle donne, anche se non inciterebbero alla violenza.

A sostegno di questo risultato, il commento lasciato da un candidato che specifica: «I testi di Tony Effe non incitano necessariamente alla violenza fisica o a riproporre i comportamenti di cui parla nelle sue canzoni, ma di sicuro diffondono e promuovono un linguaggio violento nei confronti delle donne, che sarebbe da condannare». Mentre un altro partecipante ha dichiarato: «Penso che ogni artista abbia il diritto a cantare e dire ciò che vuole, sta nel buon senso delle persone capire determinate cose. Sicuramente oggi vanno più di moda le canzoni sessiste piuttosto che canzoni d’amore vere e proprie come ai vecchi tempi».