“Rifondazione Dianese” censura Imperia pro Trump

25 gennaio 2025 | 09:43
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“Rifondazione Dianese” censura Imperia pro Trump

«Apprezzare Trump non è proprio una cosa da nulla: significa essere razzisti, omofobi, negazionisti, imperialisti, antieuropeisti tout-court»

Diano Marina. Il Partito di Rifondazione Comunista prende le distanze dal consigliere Parrella e contesta la sua decisione di prendere parte alla cena tenutasi a Imperia per celebrare il trionfo di Trump, “nemico dell’uomo e dell’umanità tutta”.

«Quando un politico si autoproclama “unto dal signore”, specie se è un concentrato di poteri come Trump, gli adulatori si sprecano. Così anche ad Imperia la sua rielezione è stata festeggiata con inopportuna indecenza da diverse persone di un certo peso nell’immaginario locale. Con corredo kitch di Pizza e dolce alla Trump.
Non è una goliardata! Stimare e festeggiare – e quindi apprezzare Trump non è proprio una cosa da nulla: significa essere razzisti, omofobi, negazionisti, imperialisti, antieuropeisti tout-court, prepotenti, machisti, profondamente cattivi con i più deboli, idolatri della ricchezza smodata. Significa cancellare secoli di storia e di civiltà, dannare poeti, filosofi, politici, scienziati, eroi di tutti i tempi, e persino capitalisti stile Adriano Olivetti o Oliviero Toscani o Renzo Piano» comunicano da Rifondazione.

«Che poi il soggetto sia portatore sano – o meglio: untore pestifero – dello spirito distruttivo sempre più dilagante anche in chi è esattamente vittima di quella incultura (poveri, diseredati, marginali, migranti…) aggiunge ignoranza ad ignoranza, stupidità a stupidità, orrore ad orrore. Ma soprattutto evidenzia – ce ne fosse ancora bisogno – un potere mediatico – cioè di plagio -, incommensurabile. Il nostro sospetto è però che tale idolatria sia ben coltivata anche dalla destra nostrana che altro non aspetta che poter giustificare i suoi deliri tipo Dio, Patria e Famiglia con la presunta “autorevolezza” di un padrone del mondo, sorvolando sul fatto che per Trump il Dio è solo quello che salva l’America. La Patria è solo gli Stati Uniti, e la Famiglia è solo la sua in cui grazie a soldi ed impunità può permettersi ogni forma di droga e diversivo.

Ma abbiamo un altro sospetto, ovvero che la sedicente sinistra parlamentare nostrana ed i suoi media mainstream si stiano sperticando contro costui (che si potrebbe definire un errore genetico fatale non per l’individuo ma per la specie), per l’incontenibile dolore che la sconfitta dei cosiddetti “democratici” d’oltreoceano arreca al loro modo politically-correct di intendere il dominio assoluto del Capitale sulla società, cioè sulla vita delle persone, e sul Pianeta, la casa comune, pur se con qualche “fobia” in meno. Quella sudditanza senza se e senza ma al Capitale che è pienamente responsabile della disaffezione alle urne, del qualunquismo imperante, della perdita di fiducia e del senso di ribrezzo per le istituzioni sempre più dilagante. Ne è responsabile per la sua totale incapacità di scegliere, pur senza stravolgimenti economici, il primato della Società, della Politica, dei Diritti, sull’economia e sulla geopolitica. Pienamente responsabile – dunque – a fianco di guerre e stermini, della deriva antipolitica e fascista dell’Italia e dell’Europa.

Non se ne esce, se non con una condanna inappellabile del Tycoon e di tutto il Capitalismo di Wall Street, e non solo dei semidei economici di cui si attornia. Ed anche evitando patetici brindisi alla vittoria di un nemico del mondo» concludono da Rifondazione.