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Militari sanremesi internati nei lager nazisti, la cerimonia in corso Mombello

26 gennaio 2025 | 11:43
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Domani proiezioni cinematografiche gratuite al Teatro Centrale

Sanremo. Sono stati ricordati oggi, in occasione della ricorrenza della “Giornata della Memoria“, i militari sanremesi internati nei lager nazisti. La cerimonia, organizzata dal Comune di Sanremo, si è svolta presso la lapide a ricordo delle vittime nei giardini di corso Mombello.

Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha iniziato il suo intervento citando una frase di Primo Levi: «E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo». «Questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire – ha detto Mager -. Il 27 gennaio 1945 l’esercito sovietico, nella sua avanzata verso il cuore della Germania, entrò in una struttura fatta di baracche, con una linea ferroviaria che vi entrava, passando sotto una torretta di guardia in muratura. Inizialmente i sovietici pensarono potesse essere una caserma abbandonata, invece era Auschwitz: il più grande campo di concentramento e sterminio nazista. Milioni di persone, donne, umani e bambini, ad Auschwitz e negli altri campi di sterminio e prigionia, sono morti senza nemmeno il diritto al nome e al ricordo. Ciò che accadeva all’interno di quelle strutture mostruose è un’immane geografia del dolore a cui occorre ritornare in questo ottantesimo anniversario dalla scoperta di Auschwitz».

«Oggi abbiamo un’occasione – ha aggiunto – Ovvero la possibilità, attraverso la nostra consapevole presa di coscienza di quell’orrore, di restituire loro la dignità per poterla preservare, onorare e trasmettere alle nuove generazioni». «Tocca a noi ricordare e far capire che quella memoria riguarda tutti – ha detto il sindaco -. L’odio e la violenza, quando si scatenano, vivono di vita propria, non si controllano, colpiscono chiunque perché esiste una comunanza di destino che chi alza muri o divide il genere umano in razze non riconosce».

«Quando la democrazia e il rispetto delle minoranze finiscono tutto è possibile», ha avvertito Mager, che ha poi citato una frase di Papa Francesco sull’importanza della memoria: «Facciamo tesoro delle parole del santo padre – ha detto ancora il sindaco -. E’ necessario un nuovo patto tra le generazioni perché le premesse di quel che si è verificato nella prima metà del 1900 non si realizzino più».

Parlando degli italiani che hanno subito la deportazione, i cosiddetti “Imi” (Internati militari italiani), il sindaco ha detto: «Erano circa 600mila persone che dopo l’8 settembre del 1943 hanno rifiutato di schierarsi con la Wehrmacht, hanno rifiutato di aderire alla repubblica di Salò e sono stati deportati nei campi di lavoro e concentramento». Tra questi “Imi”, che non erano considerati nemmeno prigionieri di guerra e dunque non potevano godere di alcun diritto previsto dalla Convenzione di Ginevra, c’erano anche dei cittadini di Sanremo.

A intervenire durante la cerimonia anche la presidente della sezione Anpi di Sanremo, Amelia Narciso, e il professor Gustavo Ottolenghi. Quest’ultimo, facendo un riferimento a quanto succede oggi in medio oriente, ha detto: «Non parlate di ebrei quando parlate di Netanyahu».

Presenti alla cerimonia, oltre alle autorità militari, anche l’assessore regionale Luca Lombardi e il vice sindaco di Sanremo, Fulvio Fellegara.

Domani, lunedì 27 gennaio, l’assessorato alla cultura guidato da Enza Dedali e il cinema Ariston propongono alle 16.30, al Teatro Centrale, un pomeriggio speciale caratterizzato da proiezioni cinematografiche gratuite per la cittadinanza. Dopo l’introduzione del dottore e partigiano Gustavo Ottolenghi, alle 17 verrà proiettato il docu-film “Liliana”, con alcune immagini della senatrice Liliana Segre bambina a Sanremo (su concessione dell’Archivio CDEC). Alle 21 verrà proiettato il film “La zona di interesse”.