Illegittime le bollette a forfait, sul caso tariffe Regione chiede chiarimenti
Dopo l’esposto del Cimap, il settore Ambiente di De Ferrari scrive all’Egato e al gestore unico
Imperia. La Regione Liguria accende un faro sul caso delle maxi bollette idriche e degli aumenti tariffari contestati dal Coordinamento imperiese Acqua Pubblica (CimAP). La dirigente del settore Ambiente, Ilaria Fasce, ha inviato una lettera formale all’ambito idrico imperiese (Egato Ovest) e al gestore unico Rivieracqua, chiedendo un riscontro sull’esposto presentato dai comitati nei giorni scorsi. Il documento, firmato dal referente Mauro Giampaoli, denuncia numerose presunte irregolarità nella gestione del servizio idrico, di recente parzialmente privatizzato con l’affidamento tramite gara del 48% di Rivieracqua ad Acea Molise.
Nella comunicazione, Fasce ha invitato Egato Ovest e Rivieracqua a fornire chiarimenti riguardo alle problematiche segnalate, tra cui le possibili irregolarità nelle tariffe applicate con effetto retroattivo. Nel frattempo, la struttura commissariale ha confermato all’associazione di categoria Cia, che le bollette emesse in regime forfettario sono illegittime, una pratica che ha interessato sia le utenze domestiche sia quelle agricole. Gli utenti potranno quindi richiedere il ricalcolo delle somme fatturate, basandosi sui consumi effettivi e non più su stime presuntive.
L’esposto del CimAP accende i riflettori su alcune pratiche adottate, come l’applicazione di tariffe retroattive riferite agli anni 2022 e 2023, prima ancora che le nuove tariffe fossero approvate dall’Arera. Questo ha comportato l’arrivo ai cittadini di bollette con importi significativamente più elevati rispetto alle medie dei periodi precedenti, scatenando proteste diffuse in tutto il Ponente.
Un’altra questione riguarda la gestione delle utenze forfettarie, soprattutto quelle agricole, che hanno ricevuto fatturazioni basate su contratti preesistenti, senza un aggiornamento che tenesse conto dei consumi reali. Questo problema si è aggravato in tanti casi per la mancata installazione dei contatori, un obbligo previsto dalla normativa europea ma spesso ignorato.
La situazione è stata ulteriormente complicata dalle lettere di messa in mora inviate da Rivieracqua agli utenti che avevano sospeso i pagamenti, con la minaccia di interruzione del servizio idrico anche per il mancato saldo di una sola bolletta. Questa pratica, che ha generato forte preoccupazione, è stata criticata per la sua incompatibilità con le norme che garantiscono il diritto all’acqua come bene essenziale.
(In copertina il presidente della Provincia, Claudio Scajola, dialoga con il nuovo presidente di Rivieracqua Giuseppe Torno)