Effetto nuovo codice della strada nel Ponente ligure, parlano i rappresentanti di Confcommercio
Un buon calice di vino si può sempre bere ma, precisa Jean Pierre Novembre, «a cambiare deve essere la mentalità di tutti»
Sanremo. La stretta sulla guida in stato di ebbrezza, prevista nel nuovo codice della strada entrato in vigore il 14 dicembre scorso, sta modificando in parte le abitudini degli italiani. Anche in provincia, a macchia di leopardo, c’è chi sta incassando un crollo delle vendite di bevande alcoliche. Infatti, anche se i limiti del tasso alcolemico da non superare restano invariati, ad essere inasprite sono le sanzioni e per evitare multe elevatissime e il ritiro della patente c’è chi preferisce bere solo acqua.
Ma almeno nel settore ristoranti, nel corso delle festività, i brindisi non sono mancati. «In questi giorni di festa, per quanto riguarda il settore della ristorazione, non si sono registrate flessioni. Ma a cambiare deve proprio essere la mentalità». A dichiararlo è Jean Pierre Novembre, presidente di Confcommercioa Bordighera e titolare del ristorante Chez Louis in corso Italia, nel cuore della Città delle Palme. Due, in particolare, gli aspetti sui quali riflettere: «In Ungheria, ad esempio, la tolleranza verso chi guida dopo aver bevuto alcolici è pari a zero – spiega Novembre -. Quindi i cittadini sono abituati a utilizzare taxi, Uber e mezzi pubblici: sono serviti benissimo. Noi dobbiamo cercare di implementare i servizi in modo da evitare sanzioni che sono peggiorative rispetto alla legge precedente. I limiti (del tasso alcolemico nel sangue) sono gli stessi, ma sono peggiorative le sanzioni, soprattutto per quanto riguarda il penale. Ma come si fa se non si riesce a prendere un taxi da nessuna parte? Se non si riesce a mettere Uber? Se non si riesce a potenziare il trasporto pubblico? Il problema è tutto qui. Allora bisogna fare un ragionamento a lungo termine e offrire più servizi».
Ma per potersi gustare un pranzo e una cena accompagnati da un buon vino, non c’è bisogno di aspettare il potenziamento dei servizi di trasporto. «Dividersi in due una bottiglia di vino, cenando, quando ti siedi al tavolo alle 20 e finisci alle 22,30, si può fare benissimo senza superare i limiti», sottolinea Novembre. Ovviamente, però, bisogna tenere in considerazione la propria corporatura, e sicuramente non considerare “cena” dieci grammi di pasta all’olio.
A cambiare, poi, secondo il ristoratore, deve essere la mentalità anche dei commercianti: «Dopo le festività – spiega – Metterò a disposizione dei clienti una lista di vini pregiati, tra cui Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino, che saranno serviti a calice. I sistemi ci sono: esiste il “Coravin”, che permette di spillare dalla bottiglia la dose che si vuole e conservare il restante vino perfettamente nella sua bottiglia». «Un cambio di tendenza – conclude – Beviamo meno ma beviamo meglio».
«Sicuramente questo inasprimento del codice delle norme vigenti in tema di alcol non aiuta il comparto dei ristoranti nonostante il ministro Salvini sostenga che si può bere quello che si beveva già una volta, che il tasso è sempre lo 0.5 e a cambiare è solo l’inasprimento delle pene, la gente però ha molta più paura», ha dichiarato Dario Trucchi, presidente di Confcommercio a Ventimiglia e titolare di Geppy’s Bistrot e del ristorante pizzeria Brazzeria nella città di confine.
«È chiaro che ci sia un trend al ribasso, ma io vorrei anche vedere il bicchiere mezzo pieno – prosegue Trucchi – , questa storia potrebbe portare le persone a vivere un po’ di più Ventimiglia che ha un trend sempre in negativo con la chiusura di molte attività commerciali. Quindi con il fatto che coloro che guidano non bevono magari tenderanno a rimanere in città e al posto di uscire con gli amici e andare ad esempio a Bordighera preferiscano restare sul territorio ventimigliese, usufruendo dei locali cittadini e facendo lavorare i nostri ristoranti», conclude.
«Parlando della nuova ordinanza, è evidente che abbia avuto un impatto significativo sul nostro settore. Non userei il termine “crollo”, ma è vero che abbiamo osservato una diminuzione importante delle vendite di alcolici, soprattutto delle bottiglie», sono le parole di Andrea Di Baldassarre, presidente di Confcommercio a Sanremo.
«Il nuovo codice della strada introduce elementi che dobbiamo necessariamente considerare. Da un lato, è fondamentale rispettare le leggi: il governo decide e, che ci piaccia o meno, siamo chiamati a seguirle. Questo vale anche per normative che a volte possono risultare controverse. È innegabile che l’abuso di alcol, specialmente quando si guida, rappresenti un problema serio, e su questo l’Europa, in generale, è molto rigorosa. Dall’altro lato, il nostro territorio ha peculiarità che attenuano parzialmente l’impatto rispetto alle grandi città. A Sanremo e nei dintorni, ci si sposta spesso a piedi, quindi il danno diretto è relativamente contenuto per molte attività. Tuttavia, il problema diventa più evidente nelle aree dell’entroterra, dove le attività commerciali risentono in maniera più significativa di queste nuove restrizioni.
Un’idea utile, già adottata in diversi paesi del Nord Europa, potrebbe essere quella di responsabilizzare i gruppi di persone: a turno, uno si astiene dal bere per fungere da autista. È una soluzione pratica e potrebbe aiutare a mitigare gli effetti negativi sia per la sicurezza stradale sia per le attività economiche. Resta comunque il fatto che questa riduzione nelle vendite rappresenta un problema reale per molte attività commerciali, che dovremo affrontare insieme», conclude Di Baldassarre.
Ma quali sanzioni prevede il nuovo codice della strada?
Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, viene comminata una multa che va da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
Se il tasso alcolemico supera 0,8 g/l, la patente verrà contrassegnata con i codici unionali 68 (“niente alcool”) oppure 69 (“solo veicoli con alcolock”) per 2-3 anni, che tradotto significa: divieto assoluto di assumere alcol alla guida o l’obbligo di utilizzare veicoli dotati di alcolock, ovvero dispositivi che bloccano l’avvio del motore in caso di presenza di alcol nell’alito. Le sanzioni aumentano di un terzo se si guida in stato di ebbrezza con tali restrizioni, e raddoppiano in caso di manomissione dell’alcolock o dei suoi sigilli.
Inoltre, per un tasso tra 0,8 e 1,5 g/l, si applicano sia una sanzione detentiva che pecuniaria, e la sospensione della patente varia da 6 mesi a un anno.
Se il tasso alcolemico supera 1,5 g/l, sono previste sia pena detentiva che pecuniaria, con sospensione della patente da 1 a 2 anni.
Il dispositivo alcolock, chiamato anche ignition interlock device (IID) oppure breath alcohol ignition interlock device (BAIID), sarà obbligatorio in presenza dei codici unionali 68 o 69 e dovrà essere installato a spese del conducente.