Due aggressioni nel carcere di Sanremo, agenti feriti

2 gennaio 2025 | 08:09
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Due aggressioni nel carcere di Sanremo, agenti feriti

Picchiata anche una poliziotta. La denuncia della Uilpa Polizia Penitenziaria

Sanremo. Non si placano i momenti di tensione e i disordini nel carcere di Valle Armea, a Sanremo, dove il 2024 si è concluso con due aggressioni. A denunciare quanto accaduto è il segretario della Uilpa Polizia PenitenziariaFabio Pagani.

Il primo episodio si è verificato intorno alle 14, quando una poliziotta, nel reparto colloquio, «è stata aggredita brutalmente da un detenuto di origini magrebine, che senza autorizzazione pretendeva un colloquio. Il detenuto si è scagliato brutalmente contro la poliziotta di turno che, trasportata in ospedale, ha riportato una prognosi di sette giorni per trauma cranico».

L’altra aggressione si è verificata nel reparto Spdc dell’ospedale di Imperia, dove «un detenuto italiano ha preso a sediate l’agente di polizia penitenziaria di scorta, che ha riportato una prognosi di sei giorni», spiega Pagani.

«Ringrazio il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per le sue parole sul sistema carcerario che ha pronunciato durante il tradizionale discorso di fine anno, nel quale ha richiamato le condizioni inammissibili delle nostre prigioni, caratterizzate specialmente da un sovrappopolamento detentivo prossimo a 16mila reclusi oltre la capienza e da una penuria negli organici della Polizia penitenziaria di oltre 18mila unità – ha sottolineato Pagani – Sono stati ben 89 i suicidi di ristretti nell’anno che si è chiuso, mai così tanti, ai quali bisogna aggiungere 7 appartenenti alla polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Oltre 240 sono stati i decessi totali, due gli omicidi, più di 3.500 le aggressioni alla Polizia penitenziaria, molteplici le evasioni, non si contano le risse, i traffici illeciti, gli stupri, le violenze. Numeri impietosi che restituiscono un quadro oggettivo della drammaticità e della disfunzionalità di
prigioni diffusamente illegali e che non assolvono a nessuno degli scopi a esse assegnati né tanto meno alle finalità delle pene sancite dall’art. 27 della Carta costituzionale».

«Il parlamento e il governo ascoltino le parole del garante della costituzione e aprano immediatamente una discussione seria – aggiunge il sindacalista – Senza pregiudizi ed evitando di radicalizzare le contrapposizioni, per l’indifferibile varo di provvedimenti utili a restituire crismi di civiltà e legittimità al sistema penitenziario, deflazionando la densità detentiva, implementando gli organici del personale e garantendo l’assistenza sanitaria, passando per il tangibile rafforzamento del Corpo di Polizia penitenziaria le cui condizioni di lavoro sono rese inaccettabili, come a Sanremo. Portiamo la nostra vicinanza ai poliziotti feriti».