Di Muro verso la revoca dell’incarico da 91mila euro, Scullino «Non era assegnabile per legge»

La parola all’ex Sindaco di Ventimiglia ed attuale consigliere comunale
Ventimiglia. L’ex sindaco ed attuale consigliere comunale di minoranza, Gaetano Scullino , interviene sulla possibile revoca per il sindaco Flavio Di Muro, dell’incarico biennale da 91mila euro presso la Suar
«Apprendo con una certa curiosità, mista a un pizzico di ironia, che il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro – spiega Scullino -avrebbe deciso di “rinunciare” all’incarico biennale da 91mila euro presso la Suar, incarico che – come emerge chiaramente – non era assegnabile per legge. Mi chiedo: come si può parlare di rinuncia quando l’incarico stesso è stato dichiarato contra legem? È un po’ come vedere qualcuno che, sorpreso con le mani nella marmellata, si affretta a dire: “Non la volevo nemmeno!”».
Già nella mia interrogazione consiliare avevo posto l’attenzione su diverse questioni fondamentali, tra cui:
1.L’incompatibilità pratica e politica tra il ruolo di Sindaco e un incarico regionale che avrebbe inevitabilmente sottratto tempo a una città che versa in uno stato di evidente trascuratezza.
2.L’immobilismo dell’amministrazione comunale, con opere pubbliche bloccate da oltre un anno e mezzo e una gestione quotidiana che, per usare un eufemismo, lascia molto a desiderare.
3.Gli eventuali costi accessori che sarebbero ricaduti sulle casse comunali, tra trasferte e spese legate a un incarico che nulla ha a che vedere con le priorità della città di Ventimiglia.
Conclude Scullino «Oggi, di fronte alla revoca dell’incarico, ci troviamo davanti a un paradosso grottesco: si cerca di trasformare un passo indietro obbligato in un gesto di responsabilità. Ma la realtà è un’altra: il sindaco non avrebbe mai rinunciato, se nessuno avesse sollevato la questione. Questa vicenda, al contrario, evidenzia una mancanza di trasparenza e una gestione tutt’altro che impeccabile. La mia posizione resta chiara: Ventimiglia ha bisogno di un’amministrazione presente, concreta e interamente dedicata al rilancio della città. Chi la governa deve anteporre l’interesse pubblico a quello personale o politico. Io continuerò a vigilare, con fermezza quando necessario, per assicurarmi che chi rappresenta i cittadini lo faccia nel rispetto delle leggi e del buon senso».