Civezza, nuovo look per piazza San Marco e l’orologio della torre. Riemerge una leggenda veneziana
E su una lapide genovese a San Giovanni di Prè, datata 1449, la prima citazione della produzione olivicola del borgo
Civezza. La piazza di Civezza si rifà il look con un progetto che vede la messa in sicurezza di piazza San Marco. I lavori hanno preso il via il 7 gennaio prevedono anche la pavimentazione della zona. La piazza prende il nome da una leggenda, molto radicata nella cultura civezzina.
Il singolare culto di San Marco al quale il paese è molto legato festeggiandolo il 25 aprile, viene giustificato da una leggenda che vuole creare un profondo legame tra la città di Venezia e l’origine dell’antico borgo medievale ligure. Pare, infatti, che la fondazione di Civezza e quindi anche il culto di S. Marco, alquanto insolito nella Liguria di ponente, sia datata attorno al XI secolo, quando tre esuli veneziani approdarono in quel luogo per sfuggire ai pirati. I loro nomi erano: Arrigo, Dolca e Ricca. Nonostante la maggior parte degli storici non riconoscono come valida tale versione dei fatti, pare che la popolazione sia molto legata e orgogliosa di queste origine quasi fiabesche.
«La decorazione interna della chiesa viene affidata, a partire dal 1787, allo stuccatore Gio Andrea Casella, originario di Carona in Ticino (1728-post 1788), autore di raffinate sequenze ornamentali di gusto tardobarocco. Si accordano a questa dimensione i dipinti di Tommaso Carrega (1793-1821): dalla Gloria di San Marco sulla volta (1782) alle tele dell’Addolorata (1784) e quella della Trinità (1788) per le cappelle centrali, rispettivamente della parete destra e di quella sinistra. Nella nuova chiesa vengono rimontati i raffinati altari del 1685 opera del marmoraro lombardo-genovese Giacomo Gagini: quello maggiore (con aggiunte) con il rilievo dei Simboli della Passione di Cristo nel paliotto, quello del Rosario, con una statua in marmo di fattura genovese del 1681 e quello della Madonna degli Angeli, con la “cassa” lignea del 1645, che riprende l’iconografia della Madonna Regina di Genova» come spiega lo storico Alessandro Giacobbe.
Nuovo look, di manutenzione però, anche per lo storico orologio della chiesa di San Marco, affidato alla ditta Trebino di Genova per un importo di 2.379 Euro. I lavori si sono resi necessari per il funzionamento delle campane elettriche e dell’orologio da torre, mediante la fornitura e installazione di un nuovo quadro di potenza. La chiesa parrocchiale ad inizio seicento, si presentava ancora nella sua forma verosimilmente tardomedievale. Il campanile venne innalzato fra 1792 e 1793.
Una curiosità storica su Civezza, conosciuta come il “borgo delle cinque torri”, riguarda la sua produzione di olio. Su una lapide genovese, nella chiesa genovese di San Giovanni di Prè, datata 1449, si trova la prima citazione della produzione olivicola di Civezza. «Si ricorda infatti che una lampada, sempre accesa presso l’altare del Corpo di Cristo, era alimentata dall’olio proveniente dalla campagna delle Ciazze. Ciò in base ad un lascito di Pietro Ricca fu Gioffredo, il quale lasciava ogni anno la quarta parte dell’olio ricavato dagli olivi piantati o da piantarsi nella sua campagna: si era infatti in un momento di piena espansione della coltura» come spiega lo storico Giacobbe.