Caso Maiolino, Scajola in aula: «Non credo di meritare di essere un indagato seriale»

15 gennaio 2025 | 13:43
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Caso Maiolino, Scajola in aula: «Non credo di meritare di essere un indagato seriale»

Per il presunto favoreggiamento nei confronti del meccanico, il sindaco affronterà un processo

Imperia. «Non posso che ribadire le cose che ho già detto più volte: non credo di meritare di essere un indagato seriale, di continuo, della Procura di Imperia e comunque proseguiamo questo percorso che non mi fa rallentare assolutamente la mia attività di sindaco in favore dei cittadini e in favore delle persone che ne hanno bisogno».

A parlare è il sindaco e presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola, indagato per favoreggiamento per il “caso Maiolino”, stamani in aula per l’udienza predibattimentale accompagnato dal suo legale, l’avvocato Elisabetta Busuito.

Al termine dell’udienza, dopo una camera di consiglio durata diverse ore, il giudice ha rinviato il processo al prossimo 17 febbraio, quando si svolgerà l’udienza preliminare. «E’ un lunedì – ha detto Scajola – Troverò il modo di esserci».

Tutto nacque da una denuncia da parte dell’ex comandante della polizia locale, Aldo Bergaminelli, ora trasferito a Roma, dapprima per minacce e quindi derubricata a favoreggiamento. Tra l’ex comandante dei vigili e il sindaco di Imperia sarebbe intercorsa una telefonata dai toni accesi in cui il primo cittadino avrebbe chiesto a Bergaminelli di ritirare la pattuglia di agenti dal sopralluogo nella zona in cui l’imprenditore Antonio Maiolino stava realizzando lavori per la sua attività in un terreno di Caramagna, su cui era in corso una sanatoria.

«Il tema di questo processo è che io avrei favorito Maiolino, cosa che non è. Tutto qua», sintetizza Scajola prima di lasciare il tribunale imperiese.