Campo Sclavi, quando verranno convocate le società vincitrici della gara d’appalto
Le date previste sono quelle di lunedì 3 o martedì 4 del prossimo mese
Taggia. Bisognerà attendere gli inizi di febbraio per sapere che fine farà il campo sportivo Ezio Sclavi delle Levà. Il Comune convocherà le società vincitrici della gara d’appalto – Sanremese e Taggia – per assegnare definitivamente il campo sportivo Ezio Sclavi. Le date previste sono quelle di lunedì 3 o martedì 4 del prossimo mese.
In quei giorni, alla presenza dei tecnici comunali e dei rappresentanti di Sanremese e Taggia, i cui rispettivi presidenti sono Alessandro Masu e Giuseppe Ghu, dovrà essere ufficializzata la nuova gestione dell’impianto sportivo. Nel contempo dovrà essere il cronoprogramma dei lavori necessari necessari per riportare lo Sclavi alla completa funzionalità. Adesso infatti giace in uno stato di completo abbandono, con le erbacce che coprono tutta la superficie del terreno da gioco.
Il bando prevedeva una durata della gestione pari a quattro anni (fino al 31 dicembre 2027), dei quali uno e mezzo è già trascorso nell’inattività a causa dei contenziosi legali che hanno interessato i due soggetti in gara. Per questo motivo, le due società sportive dilettantistiche, prima di accettare l’assegnazione dell’impianto sportivo, sono interessate a capire se, a causa di questo stop, muteranno le condizioni contrattuali previste in origine.
IL PERCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DELLO SCLAVI
Dopo più di un anno di guerra combattuta a colpi di ricorsi e carte bollate l’impianto sportivo delle Levà era stato, il 19 dicembre scorso, definitivamente assegnato al Raggruppamento Temporaneo d’Impresa composto dalle due sopracitate Asd.
Ad uscirne sconfitta era l’Argentina Arma con la Polisportiva dei Fiori 2.3, sodalizio sportivo armese-matuziano costituitosi il maggio 2023 con il preciso scopo, come i suoi contendenti, di partecipare al bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo. A mettere la parola “fine” alla questione era stata una sentenza della Seziona Quinta del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato dall’Argentina & Co, il 24 maggio scorso, contro la sentenza del Tar di Genova, favorevole alla cordata tabiese-matuziana,