Bordighera, per l’aggressore del barista c’è l’attenuante della “provocazione”

24 gennaio 2025 | 19:58
Share0
Bordighera, per l’aggressore del barista c’è l’attenuante della “provocazione”
Bordighera, per l’aggressore del barista c’è l’attenuante della “provocazione”
Bordighera, per l’aggressore del barista c’è l’attenuante della “provocazione”

Martedì Cezar Postu comparirà davanti al gip di Imperia per l’interrogatorio di garanzia

Bordighera. Comparirà martedì prossimo alle 10 davanti al gip del tribunale di Imperia per l’interrogatorio di garanzia, Cezar Postu, il 27enne romeno, ma di origini moldave, che nella notte di Capodanno ha ferito gravemente Andrea Oliva, 48 anni, titolare del bar Night & Day di Bordighera.

Il giovane, esperto di arti marziali, avrebbe però agito perché provocato. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Massimiliano Botti che ha disposto gli arresti domiciliari per Postu, accusato di lesioni gravi per aver colpito con tre pugni al volto Oliva, provocandogli un «trauma cranico con frattura occipitale, emorragia emisferica sinistra e coma».

«Risulta inoltre che Postu – si legge nell’ordinanza – Ha realizzato la propria condotta reagendo al comportamento tracotante di Oliva, al limite della provocazione. Tali circostanze consentono di valutare sufficiente a contenere le esigenze cautelari sottese alla fattispecie la misura degli arresti domiciliari nel luogo di residenza».

«Mi stupisce un’ordinanza cautelare perché non è intervenuto nulla di nuovo rispetto al momento dei fatti – dichiara il legale della difesa, avvocato Massimiliano Orrù – E quindi sarebbe stato ben più logico, e tecnicamente corretto, un arresto in flagranza. Si tratta comunque di una vicenda con un epilogo tristissimo, che nessuno poteva prevedere e tantomeno volere».

Dopo il terzo pugno, Oliva è caduto a terra. A quel punto Postu non si è allontanato, anzi: gli si è avvicinato subito per «prestargli soccorso e chiamandolo per nome». Ed è rimasto lì per sincerarsi delle sue condizioni mostrando «un atteggiamento preoccupato fino a quando qualcuno non lo ha invitato anche minacciosamente di allontanarsi».

A quel punto il giovane torna a casa, ma la mattina dopo si costituisce ai carabinieri: «Sono io l’aggressore di Oliva».