Bordighera, 98 anni fa moriva Pompeo Mariani. La lettera dell’erede: «Le istituzioni ci sostengano»
Nella Città delle Palme una delle dieci dimore di pittori dell’800 ancora esistenti nella sua totale integrità
Bordighera. «Il 25 gennaio 1927 si spegneva nella sua villa di Bordighera il pittore Pompeo Mariani. Oggi a 98 anni dalla morte ed a 168 dalla nascita, nella mia qualità di erede universale dell’artista e per testamento curatore in perpetuo della sua dimora e delle sue collezioni, ritengo giusto e doveroso ricordare questo grandissimo maestro, che per decenni si è voluto far apparire come pittore di minor rilevanza, non conoscendone a fondo la vicenda artistica ed espositiva, ed i contatti intrattenuti con i più grandi galleristi e collezionisti del suo tempo». Lo dichiara il presidente della Fondazione Mariani, Carlo Bagnasco.
«Ma è anche doveroso ricordare sua moglie Marcellina Caronni, la figlia di lei Maria, il suo adorato nipote Pompeo Lomazzi e Stefania Scevak – aggiunge – Tutte persone grazie alle quali oggi a Bordighera esiste ancora un luogo unico e straordinario; una delle dieci dimore di pittori dell’800 ancora esistenti nella sua totale integrità, con atelier di pertinenza e parco a livello mondiale e dove Claude Monet nel 1884 eseguì tre suoi capolavori, con un uliveto secolare, parte restante dell’antico Giardino Moreno, fonte di ispirazione per la creazione del giardino di Giverny».
«Un doveroso pensiero anche alla mia famiglia che per quasi trent’anni mi ha sostenuto e supportato – prosegue Bagnasco – Subendo con me ogni sorta di umiliazioni, delegittimazioni, offese, ingentissimi danni morali e materiali, spesso perdendo anche alcune delle cose più care ed una giusta tranquillità, ma grazie a Dio anche grandi soddisfazioni e riconoscimenti soprattutto dall’Estero. Costretti ad una lotta senza fine che poteri forti e quant’altro, hanno condotto ed ancora continuano imperterriti a condurre per prendere possesso di questo luogo».
«Se gli eredi dell’artista e la mia famiglia non avessero resistito pur demotivati da ben nove importanti furti, con la scomparsa di 120 capolavori del maestro, di un Degas della sua collezione, senza dimenticare oro ed importantissimi gioielli, oggi dove c’è ancora Villa Mariani, esisterebbe forse solo un cartello con la seguente scritta: “Qui visse l’artista Pompeo Mariani, qui dipinse nel 1884 Claude Monet”; invece oggi Bordighera può farsi vanto di questo luogo non solo a livello regionale, non solo a livello nazionale ma nel mondo intero e credo non sia cosa di poco conto, come ha dimostrato l’evidenza avuta, dopo la mostra monegasca dedicata a Claude Monet nel 2023 al Forum Grimaldi».
«Colgo quindi l’occasione anche per ringraziare tutti coloro che in questi anni ci hanno sostenuto e tutte le persone che dal 1998 hanno varcato i cancelli di Villa Pompeo Mariani, spesso e volentieri dandoci prova della loro partecipazione, della loro comprensione, di grande affetto e di solidarietà. Anche grazie a loro abbiamo deciso di continuare a resistere – conclude – Credo che abbiamo dimostrato non solo con le parole, ma anche nei fatti quanto per noi conti la cultura, il patrimonio artistico e naturale e la bellezza in tutte le sue manifestazioni al fine di lasciare alle generazioni future un qualcosa di veramente unico ed importante. Quello che ora chiediamo, soprattutto alle Istituzioni, è una maggior attenzione e di non sottovalutare alcune vicende e sostenerci in importanti progetti».
In allegato pubblichiamo il discorso tenuto dal Senatore Raoul Zaccari, sindaco di Bordighera dal 1946 al 1965, in occasione dell’inaugurazione del monumento dedicato a Pompeo Mariani il 3 marzo 1956, ed ancora oggi esistente nella pineta a Bordighera alta.