Bollette Rivieracqua a Bordighera, cittadini in Comune per contestare i rincari
Stamani a Palazzo Garnier era presente l’associazione Assoutenti Liguria
Bordighera. Agenda piena, stamane, per l’associazione Assoutenti Liguria, che ha offerto le prime consulenze gratuite ai cittadini di Bordighera pronti a contestare le bollette “salasso” di Rivieracqua.
Come predisposto dall’amministrazione comunale, che da parte sua agirà per le vie legali contestando le bollette che Rivieracqua ha inviato a Palazzo Garnier, le associazioni dei consumatori (Assoutenti Liguria, Federconsumatori Imperia e Adoc Imperia) riceveranno i cittadini all’interno del municipio di via XX Settembre, dando loro consigli su come agire.
Oltre a una valutazione puntuale, caso per caso, con eventuale contestazione della bolletta, Assoutenti annuncia che verrà intrapresa un’azione collettiva con l’intento di chiedere che sia rivisto il metodo di calcolo e applicazione delle tariffe, che hanno portato alla determinazione di bollette salatissime anche per le utente domestiche.
«Il nostro compito è aiutare gli utenti a mettere a posto la propria situazione, valutando quali sono i consumi effettivi dell’acqua», spiega l’assistente. Le bollette vengono analizzate attentamente e si notano i primi, macroscopici, errori. «Mi hanno addebitato un consumo maggiore di 101 metri cubi d’acqua, come se avessi riempito una piscina – spiega un bordigotto -. Ho contestato la bolletta e mi hanno stornato la cifra. Ora me ne hanno mandata un’altra, e anche in questo caso la lettura del contatore non corrisponde: mi hanno addebitato consumi che non ho fatto e nessuno risponde più alle mail che ho inviato».
C’è chi ha un piccolo orto e ha ricevuto una bolletta da 6mila euro, chi per due persone in un piccolo appartamento “mazzate” da 2mila euro. Cifre insostenibili per la maggior parte delle persone. «Un padre di famiglia che si ritrova una bolletta del genere cosa fa? La paga e poi non dà da mangiare ai figli?», si chiedono gli utenti.
Il consiglio di Assoutenti è di pagare la prima rata «per lo meno per prendere tempo ed essere in regola», dice la volontaria allo sportello. Ma un reclamo va fatto, e l’associazione ha già agito in passato contro Rivieracqua: «Solo ad Andora – spiega – Abbiamo invitato più di 200 reclami: sono otto anni che la società chiede soldi ai cittadini per la depurazione, quando un depuratore ad Andora non c’è».
Ad essere contestato, oltre al metodo di applicazione della tariffa, c’è anche il silenzio di Arera: l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che svolge attività di regolazione e controllo anche nel settore dei servizi idrici, ancora non ha approvato le tariffe applicate da Rivieracqua su input dell’Ato imperiese. «Se non lo ha fatto, allora quelle tariffe sono illegittime – dichiara un cittadino – Allora vorrei capire perché dobbiamo pagare».
Chi non potesse recarsi di persona in Comune può inviare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: imperia@assoutenti.liguria.it
Domani a Palazzo Garnier sarà presente Federconsumatori Imperia, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17. Per appuntamento, contattare il numero 0183 558925. Mercoledì, invece, dalle 9 alle 12, ci sarà Adoc Imperia. Per appuntamento, contattare il numero 379 2875098.