Badalucco,“Museo Mary Crowfoot dalla preistoria al 3d”. Da sito archeologico a sito web e digitale
Il paese del buon vivere porta online la “Tana Bertrand”
Badalucco. Il “Museo Archeologico Ligure Mary Crowfoot” in lizza per diventare un modello di archeologia online. Esattamente un anno fa la giunta di Badalucco, guidata dal sindaco Matteo Orengo, aveva approvato, tramite il fondo strategico regionale, il progetto definitivo di creazione di un’area servizi a supporto dei poli turistico e culturali comunale del museo archeologico ligure intitolato a Molly Crowfoot, il cui vero nome era Grace Mary Hood, archeologa ed esploratrice inglese, innamorata della Valle Argentina.
Ora il comune di Badalucco partecipa ad un bando per far diventare il sito archeologico un sito web e digitale con il progetto “Museo archeologico ligure Mary Crowfoot dalla preistoria al 3d”.
L’idea è quella di proseguire l’attività con una fruizione avanzata, avviata anche grazie ai fondi stanziati dalla Compagnia di San Paolo e da FILSE/Regione Liguria per la creazione del Museo Della Tana Bertrand e la creazione di una rete, grazie anche alla progettazione partecipata, dei Musei della Bassa Valle Argentina. Un investimento sul proprio territorio al fine di valorizzarne le eccellenze culturali e renderle accessibili ad abitanti e turisti anche attraverso il reperimento di fondi e contributi specificamente banditi dagli Enti competenti.
Il progetto del museo, da oltre 250mila euro, è stato possibile con la partecipazione a bandi Pnrr, Funt e non solo. Un importante contributo era arrivato, nei mesi scorsi, dal bando Next Generation We della Fondazione Compagnia di San Paolo che ha concesso 76mila euro al paese del buon vivere.
Chi era però Mary Crowfoot e cosa è la Tana Bertrand? Tra il 1906 e il 1909 la donna inglese, durante un soggiorno a Sanremo, iniziò a visitare la Valle Argentina e rinvenne nella “Tana Bertrand” alcuni preziosi reperti umani, oggi ospitati soprattutto presso l’Ashmolean Museum di Oxford in Inghilterra, nella collezione di reperti dell’Università di Genova, presso il Museo Pigorini di Roma e il Museo Civico di Sanremo. La “Tana Bertrand” non è più raggiungibile se non dagli speleologi, dal 1934 e il museo ricrea l’atmosfera di questo luogo nei suoi locali offrendo una esperienza sensoriale che porti il visitatore a sentirsi come se fosse all’interno della grotta.