Autovelox, omologazione e approvazione sono sinonimi: lo dice l’Avvocatura di Stato
Circolare del Ministero dell’Interno dopo innumerevoli ricorsi contro le multe
Imperia. «L’autovelox non è omologato, dunque le multe sono da considerarsi illegittime». E’ questa l’affermazione ricorrente volta a incentivare l’azione di ricorsi contro le sanzioni amministrative e pecuniarie comminate a seguito di infrazioni del codice della strada rilevate tramite autovelox. Centinaia, anche in provincia di Imperia, i ricorsi presentati dagli automobilisti che si sono visti recapitare a casa multe per aver superato il limite di velocità in strade su cui erano stati posizionati, con tanto di cartellonistica ad hoc, i tanto temuti autovelox.
E in centinaia di casi, tra l’altro, gli automobilisti si sono visti dare ragione da parte del giudice di primo grado, che ha annullato le multe, motivando nella sentenza il fatto che i sistemi di rilevazione di velocità fossero in realtà “approvati” ma non “omologati”. D’altronde, gli stessi giudici, hanno basato le loro decisioni su quanto stabilito, il 19 aprile del 2024, dalla Corte di Cassazione che ha decretato che i verbali per eccesso di velocità non sono validi se gli apparecchi utilizzati per farli erano approvati ma non omologati.
A mettere la parola fine sulla diatriba, ci ha pensato il Ministero dell’Interno, con una circolare inviata oggi a tutte le Prefetture d’Italia per spiegare loro come “difendersi” dai ricorsi. Per dare un parere chiaro, il dicastero ha avviato un’interlocuzione con l’Avvocatura Generale dello Stato, che in un parere del 18 dicembre scorso, ha prospettato la «sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico-amministrative che sono alla base sia dell’omologazione che dell’approvazione divergendo queste esclusivamente per un dato meramente formale».
In pratica, se per gli Ermellini approvazione e omologazione sono due cose separate e distinte, così non è per l’Avvocatura di Stato, che sancisce l’esatto contrario. Un parere di cui ora le Prefetture dovranno tenere conto, anche perchè, in Italia, non esistono autovelox omologati in quanto a mancare è proprio il decreto che indichi quali procedure seguire per l’omologazione. Per contro, gli apparecchi installati sulle strade della provincia di Imperia (così come altrove), invece, risultano tutti approvati.
Per questo, il Ministero dell’Interno ritene che «risulti decisivo, in sede di giudizio, rappresentare la piena omogeneità delle due procedure», si legge nella circolare, che indica la strada per far cadere i ricorsi: «Emerge pertanto come sia importante, fin dal giudizio di primo grado, procedere al tempestivo deposito del decreto di approvazione dello strumento specifico e soprattutto eventuali decreti di omologazione di strumenti».
In soldoni, il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato stravolge nuovamente la questione multe-ricorsi: se omologazione e approvazione sono da ritenersi sinonimi, infatti, il giudice non potrà più dare ragione a chi contesta la sanzione di un autovelox che è stato “solo” approvato. Ne consegue che sarà molto più difficile, se non impossibile, farsi cancellare una multa.