A Vallecrosia nessuna bolletta “pazza”, ma è polemica per i parcheggi. La riflessione del consigliere regionale Armando Biasi

15 gennaio 2025 | 12:02
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A Vallecrosia nessuna bolletta “pazza”, ma è polemica per i parcheggi. La riflessione del consigliere regionale Armando Biasi

Ventinove anni in amministrazione, di cui gli ultimi sette da sindaco. Biasi spiega la sua politica: «Visione e competenza»

Vallecrosia. Da una parte gli aumenti stratosferici delle bollette dell’acqua, ricevute nei giorni scorsi dai cittadini di Bordighera e, in parte, da quelli di Ospedaletti che con la Città delle Palme condividono acquedotto e servizio idrico, dall’altra l’esiguo aumento del costo degli abbonamenti a Vallecrosia (“risparmiata” dal caro acqua), passato da 10 a 25 euro al mese per i residenti.

Due temi diversi e distanti tra loro, che sono però accomunati da un aspetto, anzi da due, come sottolinea il consigliere regionale (Lega) ed ex sindaco Armando Biasi: «Visione e competenza amministrativa».

Cosa significa? «Leggendo in questi giorni sui giornali e sui social, non ho potuto fare a meno di riflettere su ciò che riguarda le bollette di Rivieracqua, nello specifico per i comuni di Bordighera e Ospedaletti, mentre a Vallecrosia le polemiche sono dovute all’aumento di 15 euro al mese per l’abbonamento dei parcheggi – spiega Biasi -. Nel mio ruolo di sindaco, che ho esercitato negli ultimi sette anni, ma anche in precedenza, ho affrontato la questione acqua nel 2012. Quell’anno, dopo che fu emanato e approvato il referendum sull’acqua, il comune di Vallecrosia, insieme ad altri 18 Comuni della provincia di Imperia, decise di cedere il ramo idrico, (dunque fognatura, acqua e depuratore) alla società pubblica Rivieracqua. La decisione venne presa con responsabilità e visione amministrativa. Molti Comuni in cui la gestione dell’acqua era partecipata da società private (ad esempio Ventimiglia, Sanremo e Imperia) e altri che avevano un loro consorzio irriguo non lo hanno fatto, rallentando con inutili ricorsi quello che era un obbligo di legge: ovvero arrivare ad un ambito ottimale e ad una tariffa d’ambito unitario per la gestione del servizio idrico».

Questa decisione cosa ha comportato? «Che i cittadini di Vallecrosia non hanno avuto sorprese nella bollettazione. E non le hanno avute  semplicemente perché la nostra amministrazione era stata tanto lungimirante da comprendere che contro le leggi dello Stato non si poteva pensare di fare i furbetti – risponde l’ex sindaco Biasi -. Abbiamo pagato l’acqua più cara, così come gli altri 18 Comuni, a partire dal 2012, ma con l’adeguamento dei costi dell’acqua pubblica già inserito nelle bollette precedenti, i residenti della nostra città non hanno subito salassi. Comprendo, ovviamente, che quando a un cittadino, come sta capitando a Bordighera, arriva una bolletta fuori misura e fuori logica, questo si sorprenda della situazione e si arrabbi. Ma è giusto ricostruire quanto accaduto per riportare la verità al centro della discussione».

A Vallecrosia, diceva, oggi ci si lamenta per l’aumento del costo degli abbonamenti. Cosa risponde? «Sono sempre i soliti, probabilmente di parte, a lamentarsi per i quindici euro mensili in più chiesti per l’abbonamento – replica Armando Biasi -. Ma lo fanno senza considerare che, ancora oggi, rispetto ai Comuni limitrofi Vallecrosia è il Comune dove si paga il 50 percento in meno il costo dell’abbonamento». E ancora: «Inoltre, nel 60 percento dei Comuni della provincia di Imperia non è previsto l’abbonamento sul parcheggio pubblico – aggiunge Biasi – Senza contare che nel rapporto abitanti/superficie territoriale, Vallecrosia è tra i Comuni in provincia di Imperia ad avere il maggior numero di posti auto. In ultimo, grazie ad una visione del futuro e ad una progettualità nello sviluppo delle opere triennali, nel 2025 saranno terminate una serie di opere pubbliche che porteranno alla città di Vallecrosia ulteriori 400 posti auto».

E’ per questo che parlava di una riflessione scaturita dalla lettura di giornali e social? «Sì – risponde l’attuale consigliere regionale – E questa riflessione mi porta a dire che è paradossale che alcune persone si lamentino senza averne le condizioni oggettive, perché se i cittadini di Vallecrosia andassero a parcheggiare, ad esempio, a Ventimiglia o a Bordighera pagherebbero il doppio».

Parlando di abbonamenti, c’è stata la polemica sul fatto che i non residenti siano esclusi dal poterli sottoscrivere. E’ così? «Nel precedente regolamento dei parcheggi avevamo dato la possibilità ai non residenti di avere l’abbonamento – spiega Biasi -. Ci siamo però resi conto che non poteva funzionare. Il concetto di “non residenti” era troppo allargato e ci siamo trovati cittadini di Camporosso, Bordighera e Ventimiglia che utilizzavano i nostri parcheggi, lasciando l’auto tutta la settimana, e poi andavano a lavorare in Francia o a Monaco: quindi noi eravamo diventati il parcheggio di tutte le città limitrofe che non avevano mai investito nelle aree a parcheggio e i nostri stessi cittadini e commercianti venivano penalizzati da questi comportamenti. Allora abbiamo deciso per un’altra opzione: dare la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a chi ha una motivazione per farlo, ovvero a chi per motivi lavorativi e logistici frequenta Vallecrosia. Alcuni consiglieri di minoranza hanno voluto fomentare sul nulla una parte del territorio a fini esclusivamente elettorali, però è corretto che le persone sappiano quali sono i loro diritti ma anche i doveri».

Come lega i due argomenti, acqua e parcheggi, tra loro? «Con una riflessione finale – conclude – Che è questa: è importante per noi stessi che amministriamo, ma anche per i cittadini, riportare la verità al centro delle dinamiche, perché se no si rischia che venga fatta polemica dove in realtà, per i cittadini, c’è un vantaggio. E si rischia anche di fare polemica quando invece si agiste rispettando quello che è un obbligo di legge ed era da ottemperare già in precedenza. Come amministratore pubblico degli ultimi ventinove anni, ritengo che Vallecrosia abbia sempre ottemperato a quelli che erano i principi normativi e ritengo soprattutto che la crescita di una città avvenga non quando si cerca di accontentare poche persone, ma quando si crea sviluppo per il bene di tutta la comunità».