«A Sanremo qualcuno conta più del sindaco. Senza strutture, destinati a fallire»
Il patron Alessandro Masu si sfoga dopo le contestazioni degli ultras e per lo stop al progetto ‘Arena’: «Sputi e minacce ai nostri dirigenti. Disposto a cedere ma non a dei banditi»
Sanremo. «Sanza strutture siamo destinati a fallire». Non si nasconde dietro un dito, com’è nel suo stile, Alessandro Masu, presidente della Sanremese Calcio, in un’intervista che ha il sapore di un atto d’accusa. Una gestione societaria soffocata da debiti, un progetto di stadio che stenta a decollare e una piazza inferocita: questo il quadro drammatico dipinto dal patron biancazzurro, chiamato a fare i conti con una serie di nodi giunti al pettine. Quello sportivo, con la sconfitta nel derby di mercoledì contro l’Imperia, dove al Comunale si è vista una squadra assente, sintomo di una situazione societaria per nulla idilliaca. Poi, quello finanziario, che vede il sodalizio biancazzuro gravato da un’importante crisi di bilancio, testimoniata dai conti in rosso emersi al 30 giugno 2024. Debiti per oltre 700 milaeuro, in parte nei confronti del Comune, che pure concede in gestione i propri impianti sportivi.
«Il futuro della Sanremese è legato al progetto del nuovo stadio. Quando si hanno 100 mila euro di spese al mese e gli incassi arrivano a malapena a 5 mila, è chiaro che si è destinati a fallire se non si hanno strutture idonee a generare reddito», – dichiara il presidente Masu -. «C’è un motivo se altre squadre, anche con tanto seguito di pubblico, sono già andate a gambe all’aria. A differenza degli altri presidenti, ho rilevato la Sanremese fissando un ambizioso obiettivo di sviluppo, che purtroppo si è scontrato con la vecchia amministrazione comunale, di cui mi sono fidato e ho fatto male».
«Con questa nuova Giunta – prosegue l’imprenditore nautico – si era partiti con il piede giusto. Credo che non sia colpa del sindaco o dell’assessore se a Sanremo c’è qualcuno che conta più di loro. Una lunga mano che blocca ogni iniziativa da parte di chi non rientra in una cerchia di pochi eletti. Entro fine dicembre aspettavo dal Comune rassicurazioni o garanzie che le strutture si sarebbero potute realizzare. Non sono arrivate. Ne prendo atto». Il presidente prosegue denunciando un’eredità finanziaria pesante: «Quando sono arrivato, il municipio ci ha immediatamente chiesto di saldare oltre 60 mila euro di arretrati per forniture. Importi che mi sono accollato, contro il parere del mio avvocato, per dare un segnale di apertura. Nessuno però aveva fatto emergere questo debito con le gestioni precedenti? Eppure, quei costi erano lì, accumulati da altri».
Presidente, le sue sembrano parole di rassegnazione. «Io spero di rimanere al comando per tanti altri anni. Perché se mollo, la Sanremese finisce in terza categoria. Se c’è qualcuno disposto a investire, le porte sono aperte. Peccato che là fuori non ci sia proprio nessuno. Se da parte dell’Amministrazione si continua a fare melina, è chiaro che la società è destinata a fallire. Perché non ci sono in giro altri pazzi come me disposti a credere fortemente sul progetto del nuovo stadio».
La recente sconfitta nel derby contro l’Imperia ha esasperato ulteriormente gli animi. «Capisco le critiche e accetto la contestazione. Ma sputare in faccia ai dirigenti? Minacciare chi si occupa di questa società? Questo è inaccettabile. Ci penserà la magistratura a intervenire e vedremo se certi soggetti potranno tornare allo stadio», – tuona Masu, concludendo: «Mio cugino, che da quattro anni si occupa della Sanremese per passione e nulla più, è stato aggredito a fine partita. È così che questa città dimostra riconoscenza? Sto aspettando una risposta alla richiesta di incontro con il rappresentante degli ultras, per chiarire una situazione intollerabile. Quando sento cori come ‘Masu vattene’, penso: magari trovassi un acquirente. Me lo portassero loro. Sono disponibile a cedere anche domani, ma non a dei banditi. Tratto solo con persone serie, che operano alla luce del sole come faccio io».
(In copertina, al centro, Alessandro Masu)