Violenza di genere, Ventimiglia lancia il progetto “C’è Milena?”
Le persone in difficoltà potranno chiedere aiuto rivolgendosi ai negozi che hanno apposto sulla loro vetrina un adesivo con una rosa arancione: quello sarà il segnale per far capire che quello è un rifugio sicuro
Ventimiglia. “C’è Milena?”. È questa la frase che le vittime di violenza dovranno pronunciare all’ingresso delle attività commerciali di Ventimiglia per chiedere aiuto. Il progetto, lanciato dall’assessorato alle Pari Opportunità sul modello europeo già esistente “Ask for Angela” e in partenza a gennaio 2025, vede coinvolti i commercianti cittadini, il Centro Antiviolenza e le forze dell’ordine. Ma come funziona? I negozi aderenti andranno ad apporre sulle loro vetrine un adesivo con una rosa arancione, quello sarà il segnale per far capire alle donne in difficoltà che quello è un rifugio sicuro, dove poter trovare una mano tesa che le metta in salvo da una situazione personale difficile e complicata.
«Quella alle Pari Opportunità era una delega alle quale tenevo tantissimo. La violenza di genere è una tematica che sentivo di portare avanti sul territorio dove le violenze sono silenti, c’è spesso omertà, per questo motivo ho voluto mettere in piazza l’argomento in modo delicato – ha dichiarato l’assessore Milena Raco – . Per portare avanti delle tematiche così importanti bisogna passare attraverso le forze dell’ordine e gli studenti che sono la parte viva. Il mio intento è quello di creare una rete di lavoro, ispirata al progetto europeo già esistente che ho voluto portare nel nostro Comune e nella nostra realtà. Ho parlato con le persone e i ragazzi e ho capito che l’argomento viene ancora troppo poco affrontato perché c’è paura di esporsi, serve dunque farlo senza aspettare il 25 novembre, ma affrontando le tematiche nel corso dell’anno. Io posso dare conforto, le direttive spettano però agli esperti del settore, oggi presenti. I commercianti di Ventimiglia che si sono resi disponibili apporranno un logo sulla loro vetrina che permetterà di far capire alle vittime che quell’esercizio fa parte del programma di protezione. Sono al lavoro per creare un protocollo con le forze dell’ordine, come Comune abbiamo la volontà di istituirlo, ma non siamo gli addetti ai lavori, quindi vanno formati gli esercenti sul modo in cui accogliere le vittime chiamando il 1522; in questa fase poi subentreranno il Centro Antiviolenza e le forze ordine».
Tra le volontà del Comune di Ventimiglia anche quella di creare case rifugio sul territorio per accogliere le vittime di violenza e i loro figli, dando loro assistenza, ma anche l’apertura di uno sportello antiviolenza fuori dal Comune e in luogo più riservato. Altra proposta dell’assessore Raco è stata quella di coinvolgere gli studenti delle scuole con la creazione di video sulla tematica: «L’importanza delle scuole è fondamentale, confrontandoci con i ragazzi e i referenti abbiamo capito che bisogna parlare più spesso di violenza in tutte le sue forme; a scuola si verificano spesso ricatti, episodi di revenge porn; dobbiamo evitare le tragedie e non parlarne quando sono accadute. Bisogna sensibilizzare al rispetto perché possedere non vuol dire amare, anzi è il primo campanello d’allarme».
«Il Centro Antiviolenza sta lavorando tantissimo, abbiamo attualmente in carico 210 donne, è un numero molto forte – è intervenuta Roberta Rota, psicologa del Centro Antiviolenza – . Siamo impegnati a lavorare giorno e notte, quello della violenza di genere è un problema culturale fortissimo. Quando una donna ci chiede aiuto compiliamo un documento nel quale si traccia il grado di pericolosità in cui si trova, in questa fase è poi importante avere delle case rifugio; in provincia ne abbiamo una di primo e di secondo livello, ma non sappiamo dove collocare le donne nel momento dell’emergenza, quindi sono grata per le parole del Sindaco e dell’assessore perché vuol dire che si sta muovendo qualcosa, un Comune che sente l’esigenza di porre l’attenzione su questa problematica è un Comune rispettoso dei suoi cittadini».
«La polizia locale è al fianco delle forze dell’ordine per tutte le necessità – ha affermato il comandante Sandro Villano – . Noi siamo ogni giorno sulla strada e in mezzo alle persone, spesso gli agenti hanno un legame diretto con i cittadini e veniamo a sapere di situazioni di disagio che poi vengono riferite ai servizi sociali per intervenire. Siamo a disposizione dei cittadini, cerchiamo di essere un punto di ascolto per chi ci chiede aiuto».
Intervenuti alla conferenza anche il sindaco Flavio Di Muro «Per la nostra amministrazione quella della parità di genere è un priorità», l’avvocato Rita Longo del Comitato per le pari opportunità «Ê fondamentale partire dalle nuove generazioni, il rispetto reciproco è fondamentale e la creazione di una rete sul territorio è da caldeggiare e sostenere» e Alessandra Risso, dirigente area amministrativa direttore sociale ambito 1 «Dobbiamo ricordare la prevenzione e la promozione, è necessario creare questa rete cittadina».