Vallecrosia, il consigliere Cuneo passa in minoranza. Perri: «Crisi politica in maggioranza»

2 dicembre 2024 | 19:20
Share0
Vallecrosia, il consigliere Cuneo passa in minoranza. Perri: «Crisi politica in maggioranza»
Vallecrosia, il consigliere Cuneo passa in minoranza. Perri: «Crisi politica in maggioranza»
Vallecrosia, il consigliere Cuneo passa in minoranza. Perri: «Crisi politica in maggioranza»

Il consigliere ha invitato l’amministrazione a «valutare con serietà le necessarie conseguenze politiche e istituzionali»

Vallecrosia. E’ stato formalizzato in serata in consiglio comunale il passaggio in minoranza, nel neonato gruppo “Vallecrosia prima di tutto”, dell’ormai ex consigliere di maggioranza Paolo Cuneo. Cuneo ha scelto di formare un nuovo gruppo insieme al consigliere di minoranza Cristian Quesada, a seguito, come spiegato, della decisione del sindaco Armando Biasi di candidarsi alle regionali.

Una decisione, ha precisato Cuneo, «che ritengo discutibile sul piano istituzionale», perché «il sindaco ha l’obbligo morale di portare a compimento il suo mandato». Sulla fuoriuscita di Cuneo dalla maggioranza è intervenuto il consigliere Fabio Perri, che ha parlato della scelta del consigliere «motivata presumibilmente da divergente interne al gruppo di maggioranza», dichiarando che essa «mina la stabilità e la compattezza dell’attuale amministrazione». E ancora: «La fuoriuscita di un consigliere dal gruppo di maggioranza non può essere considerata un episodio isolato o privo di rilevanza, ma appare come il sintomo di una mancanza di coesione, visione comune e condivisione degli obiettivi amministrativi». «Riteniamo doveroso – ha aggiunto a nome del suo gruppo consiliare – Sottolineare che questa situazione rischia di compromettere l’efficacia dell’azione amministrativa e, di conseguenza, il perseguimento del bene comune per la nostra comunità».

Una «vera e propria crisi politica in atto», ha dichiarato sempre Perri, che ha invitato l’amministrazione «a riflettere seriamente su questa situazione e, laddove non si ravvisino più le condizioni politiche per una gestione stabile e condivisa del governo cittadino, a valutare con serietà le necessarie conseguenze politiche e istituzionali».