Un presepe costruito sulle macerie della guerra. Il messaggio di Santo Stefano al Mare
«Aprirsi alla speranza di un mondo migliore, per far tacere le armi e riaprire vie di dialog»
Santo Stefano al Mare. E’ ispirato al Giubileo di speranza il presepe di Santo Stefano al Mare. Realizzato nella parrocchia da un gruppo di volontari, celebra la natività di Gesù circondato dalla macerie delle guerra.
“La nascita di Gesù, nell’anno del Giubileo, è collocata nel quartiere di una città colpita da bombardamento di guerra. Sono visibili gli incendi all’interno delle abitazioni. Il Giubileo biblico iniziava con il suono di un corno: segnava un anno speciale di pacificazione e di riposo della terra. Il Giubileo della Chiesa ha come tema: “Pellegrini di speranza”. Spalancare la porta di una operosa speranza nel mondo lacerato da guerre, 200 conflitti in corso in tutto il mondo che coinvolgono 120 milioni di persone” recita la spiegazione del Presepe. “Aprirsi alla speranza di un mondo migliore, per far tacere le armi e riaprire vie di dialogo”.
«Il deserto del mondo: dove c’è guerra c’è deserto» così Monsignor Umberto Toffani ha descritto il presepe durante la Santa Messa di Natale. Accanto alla natività sono state poste delle grandi composizioni floreali perché, come ha ricordato il parroco: «Dobbiamo scegliere se essere seminatori di deserto o se minatori di giardini».
Foto: Antonello Delogu