Scampato al disastro di Chernobyl, Alioscia riceve la cittadinanza italiana
«Insieme alla mia famiglia italiana vi ringraziamo infinitamente per tutto il vostro sostegno, i vostri gesti amorevoli e la vostra vicinanza»
Santo Stefano al Mare. Ha 34 anni oggi Alexey Dmitrakov, per tutti Alioscia, ma quando arrivò per la prima volta a Santo Stefano al Mare era uno dei “ bambini di Chernobyl” scampato alle conseguenze del disastro nucleare del 1986. Qui in Riviera Alioscia è stato ospitato dapprima in estate e poi accolto da una famiglia, la stessa che ieri lo ha accompagnato, dopo 16 anni, al suo giuramento ufficiale per la cittadinanza italiana.
Ieri Alioscia ha raccontato: «Rivedo qui molti volti amici, che fanno anche parte dell’amministrazione o che lavorano per questo comune, e che mi hanno accompagnato in un percorso durato ben 16 anni dal mio ingresso in Italia e che ora è stato coronato con il conferimento della cittadinanza italiana. È un risultato, che ho raggiunto con tanti momenti di allegria e di gioia, anche insieme a voi, ma anche con molti momenti faticosi e difficili della mia vita. Se oggi voi siete qui al mio fianco è anche segno che apprezzate il buon risultato del mio cammino intrapreso a dir la verità non solo 16 anni fa, ma ben 28 anni fa, quando per la prima volta come “ Чернобыльский ребенок” cioè “Bambino di Chernobyl” mettevo piede, per la prima volta a Santo Stefano al Mare. Se questo pomeriggio sono qui lo devo, anche, a molti di voi».
«Insieme alla mia famiglia italiana vi ringraziamo infinitamente per tutto il vostro sostegno, i vostri gesti amorevoli e la vostra vicinanza in tutti questi anni. Vi chiedo di accompagnarmi e di sostenermi ancora con la vostra vicinanza e i vostri preziosi consigli. Grazie di cuore a tutti voi presenti e a molti che non hanno potuto oggi essere qui». Queste le parola di Alioscia, commosso ed emozionato come tutta la sua famiglia italiana e chi ieri era presente ad un momento così importante e simbolico.
Presente alla cerimonia anche il parroco di Santo Stefano, Monsignor Umberto Toffani: «Ieri è stata concessa la cittadinanza italiana ad Alioscia. Era tra i bambini di Chernobyl, accolto in estate per superare le drammatiche conseguenze del disastro nucleare. Accanto alla famiglia che lo ha accolto come un figlio, ieri erano presenti al giuramento davanti al sindaco molte persone che in questi anni lo hanno accompagnato».
In questa foto del 2009 da sinistra: Alioscia, Natalia la sorella di Alioscia che vive in Russia, Claudio Lanteri, Monica Pastorella, Franca Gogioso, e il marito di Natalia. La foto è stata scattata in occasione della visita che la sorella e il cognato hanno fatto al fratello poco dopo la sua venuta in Italia. Le persone nella foto hanno accolto Alioscia e fatto in modo che lui potesse rimanere in Italia.