Prelà: arte dell’entroterra, nuova vita per il polittico di Tavole

19 dicembre 2024 | 14:18
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Prelà: arte dell’entroterra, nuova vita per il polittico di Tavole
Prelà: arte dell’entroterra, nuova vita per il polittico di Tavole
Prelà: arte dell’entroterra, nuova vita per il polittico di Tavole

Realizzato da Agostino Canova nel 1537

Prelà. Restyling completato per la Madonna del Soccorso, opera della chiesa della Santissima Annunziata a Tavole di Prelà. Il polittico, realizzato da Agostino Canova nel 1537 è una testimonianza della presenza agostiniana nel nostro entroterra. L’opera proviene della chiesa della Santissima Annunziata, ricostruita nel 1735 e in origine dedicata a Sant’Agostino.

Sabato 21 dicembre alle ore 15.30 all’Auditorium del Polo Scolastico Diocesano Redemptoris Mater di Albenga, verranno presentati i lavori di restauro del polittico alla presenza di Francesca De Cupis, storica dell’arte della soprintendenza belle arti Imperia-Savona, Martina Avogadro funzionario restauratore soprintendenza, progettista e direttore lavori, il restauratore Riccardo Bonifacio.

Le novità emerse durante il restauro saranno illustrate nel corso della presentazione che si articolerà intorno agli interventi dei funzionari della Soprintendenza, Francesca De Cupis e Martina Avogadro e del restauratore Riccardo Bonifacio. Promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona e finanziato con fondi del Ministero della Cultura, l’intervento di restauro ha affrontato i gravi problemi conservativi che avevano compromesso la buona conservazione del dipinto. «Alcuni anni fa si era reso necessario proteggere la superficie con una velinatura protettiva per scongiurare perdite della pellicola pittorica – spiega Martina Avogadro, Funzionario restauratore, progettista e direttore dei lavori della Soprintendenza -; il restauro ha permesso anche di rivelare alcuni particolari finora sconosciuti relativi sia alla tecnica impiegata dal pittore sia alle fasi esecutive di realizzazione dell’opera».

I lavori hanno richiesto otto mesi: «Un drastico intervento eseguito nel 1953, – racconta Riccardo Bonifacio, autore del restauro – aveva comportato la rimozione delle traverse originali, sostituite all’epoca con una parchettatura mobile che ha necessitato, in questa fase, di un’attenta revisione. La parte pittorica aveva visto importanti riprese e stuccature che coprivano zone di colore originali: abbiamo rimosso questi interventi senza aggredire ulteriormente la cromia originaria, consolidando e ridando vita ad un’opera di grande qualità e unica anche da un punto di vista iconografico».

«L’opera rappresenta l’apice della produzione pittorica di Agostino da Casanova, – spiega Francesca De Cupis, Funzionario storico dell’arte responsabile della tutela del patrimonio storico-artistico della Soprintendenza, che ha coordinato il progetto di restauro –, pittore tra i più interessanti ed enigmatici attivi sulla scena figurativa della Liguria di Ponente nel secolo XVI. Il polittico di Tavole sintetizza mirabilmente il linguaggio eclettico dell’artista, che seppe rielaborare in uno stile molto personale le tante e diverse componenti e suggestioni culturali – nordiche, piemontesi, provenzali – di cui si alimentava la propria cultura figurativa».

«Questo restauro – prosegue il Soprintendente Federico Barello – è una manifestazione tangibile del lavoro svolto dal nostro Istituto sul patrimonio culturale, anche quando non di proprietà statale, con particolare attenzione a tutte le realtà del territorio, comprese quelle dei centri minori, lontane dai circuiti più frequentati e per questo motivo ancor più meritevoli delle nostre attenzioni».

«A conclusione della presentazione ci sposteremo in Museo, dove si potrà ammirare l’opera restaurata nell’allestimento appositamente approntato – spiega don Mauro Marchiano, direttore del Museo Diocesano di Albenga – un’occasione unica per poter osservare l’opera a distanza ravvicinata, prima del suo rientro previsto per la primavera del 2025 nella chiesa della SS. Annunziata, quando l’opera sarà riconsegnata alla comunità di Tavole».

«L’evento ha per noi doppio valore – evidenzia Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi – quello dell’opera, che possiamo oggi ammirare nella sua forma restaurata, ma anche il valore che ci riporta a Massimo Bartoletti». La figura di Agostino da Casanova ed il polittico di Tavole trovano, infatti, ampio spazio nel volume “Officine pittoriche del ‘500 nel Ponente Ligure”, raccolta di studi inediti di Bartoletti, storico dell’arte ligure prematuramente scomparso, curata da Franco Boggero e frutto di anni di studi sulla pittura del Cinquecento nella Liguria di Ponente.