Niet dei francesi, il Tenda rimane chiuso
Lo conferma il sindaco di Limone, Massimo Riberi. Viceministro Rixi: «Vogliamo aprire il tunnel entro la primavera. Ulteriori ritardi sarebberro inaccettabili»
Limone. Si è concluso senza una data certa il vertice intergovernativo tenutosi in mattinata sulla riapertura del nuovo tunnel del Tenda in fase di realizzazione prima e dopo gli eventi della tempesta Alex del 2020, che provocarono il crollo del viadotto sul lato francese dell’infrastruttura. Alla riunione hanno partecipato il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il viceministro del Mit Edoardo Rixi.
Mentre l’Italia propende per una riapertura provvisoria con semaforo e altri accorgimenti (come il transito limitato alle ore diurne), la Francia insiste sull’impossibilità di procedere senza garantire standard di sicurezza sufficienti, come l’operatività dell’impianto antincendio. L’infrastruttura resta dunque chiusa, e l’attesa per i lavori, già prolungata da oltre 11 anni di scandali, ritardi e calamità naturali, si prolunga ulteriormente. Stando a quanto si apprende, il prossimo sopralluogo con vertice annesso è stato ipotizzato per la metà di febbraio. Prima di allora rimarrà tutto com’è.
Il tunnel del Tenda bis è un’opera strategica cruciale per i collegamenti tra Liguria e Piemonte. Rappresenta un asse di primaria importanza per il turismo sia marittimo che montano, ma gli ostacoli incontrati nel corso del progetto — dalla frode sui materiali del 2017 al crollo causato dall’alluvione del 2020 — hanno trasformato questa infrastruttura in un simbolo di inefficienza. Il blocco prolungato impone un prezzo altissimo per il turismo e la mobilità: l’economia della valle e delle località sciistiche piemontesi risente della mancanza di un accesso rapido dalla Liguria, mentre il traffico costretto su percorsi alternativi crea ulteriori disagi.
«I francesi non hanno accolto le proposte che abbiamo formulato e quindi non abbiamo ancora una data certa per la riapertura», – conferma la notizia il sindaco di Limone, Massimo Riberi, impegnato nel sopralluogo in corso sul cantiere alla presenza delle autorità -. «Siamo di fronte all’ennesima presa in giro. Oltre al danno, anche la beffa. Stando agli annunci fatti, il tunnel doveva aprire un anno fa, poi si è parlato di giugno, di ottobre e infine di novembre. Recentemente il ministro Salvini ha affermato che l’apertura sarebbe stata a brevissimo, ma si slitta ancora e se ne riparlerà a febbraio», – il commento del consigliere regionale Dem Enrico Ioculano -.
Il viceministro Edoardo Rixi, durante il sopralluogo di oggi al tunnel del Tenda, ha espresso soddisfazione per i progressi dell’impresa italiana, ma non ha nascosto il disappunto per l’ennesimo rinvio dell’apertura: «Ho bisogno di una data certa in cui il tunnel riaprirà», – ha spiegato l’esponente del governo -. Rixi ha sottolineato che l’apertura attesa da tempo, è ostacolata da continui cambiamenti di posizione da parte francese: «Non possiamo più tergiversare. Gli italiani hanno rispettato le scadenze, ora serve collaborazione reale nel rispetto del trattato del Quirinale».
Il viceministro ha evidenziato come le opere civili siano ormai completate: «Abbiamo chiuso l’85% dell’impianto antincendio, la ventilazione è quasi ultimata. Anche la luce è al 75% e si arriverà presto al 100%. Tuttavia, le autorità francesi insistono per un completamento totale degli impianti prima della riapertura». Rixi si è mostrato preoccupato anche per l’impatto che i rinvii stanno avendo sui territori limitrofi: «Il valico è fondamentale per il Piemonte e per la Riviera. Non possiamo continuare a deviare tutto il traffico su Ventimiglia, che sta già subendo enormi disagi». Il viceministro ha concluso ribadendo l’importanza di trovare un accordo: «Vogliamo aprire il tunnel entro la primavera. I francesi devono stabilire tempi chiari, perché ogni ulteriore ritardo è inaccettabile».