L’ospedale unico di Taggia prende forma, per gli espropri stimati 15 milioni
Approvato dall’Asl1 il nuovo documento di fattibilità. Ipotesi progettuale inedita giudicata la più economica e rapida. Ma all’appello mancano ancora 22 milioni
Sanremo. L’Asl1 Imperiese ha approvato il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFAP) per la realizzazione del nuovo ospedale del Ponente ligure, che contempla una soluzione inedita e giudicata dai tecnici la migliore tra quelle fatte finora. Situato a Taggia, l’ospedale unico andrà a sostituire i nosocomi di Imperia e Sanremo, riunendo i servizi in un’unica sede moderna e baricentrica.
Visto le incertezze esistenti in ordine al finanziamento dell’intervento, nel suo studio Asl1 ha preso in considerazione anche gli scenari (0 e 1) di non realizzazione dell’ospedale nuovo, con il mantenimento dello status quo o, in alternativa, il semplice adeguamento dei plessi esistenti. Invece, lo scenario 2 a sua volta si suddivide in 2.1, 2.2 e, per la prima volta, appare un nuovo scenario: il 2.3, ritenuto vincente. La prima ipotesi prevede una struttura monoblocco, la seconda una suddivisa su due blocchi laterali e la terza una struttura sviluppata con modularità e ripetitività in tre blocchi degenza collegati tra loro da un corridoio centrale, separati dalle aree di diagnosi e cura. Tutti gli scenari contemplano edifici di 4 piani fuori terra e uno interrato. Lo scenario 2.3 viene definito come il più economico (371 milioni), dai tempi di realizzazione più celeri (39 mesi) e di minor impatto ambientale in termini di consumo di suolo, rispetto al 2.2 (381 milioni, 43 mesi) e al 2.1 (378 milioni, 42 mesi). Dal punto di vista funzionale, lo scenario 2.3 presenta un’organizzazione che permette una gestione efficace dei flussi grazie all’integrazione di numerosi connettivi verticali, riducendo al minimo il rischio di commistioni tra i percorsi. Inoltre, i tempi di percorrenza tra le aree critiche risultano inferiori a cinque minuti, favorendo l’efficienza operativa e superando in questo gli altri scenari. Infine, rispetto agli scenari 2.1 e 2.2, che eccedono il finanziamento Inail previsto dal Dpcm 14 settembre 2022, lo scenario 2.3 si mantiene entro i limiti di budget di 371.844.278,55 milioni di euro, evitando costi aggiuntivi sia nella fase di realizzazione che in quella manutentiva.
(Lo scenario 2.3)
Il piano approvato di 450 pagine è stato inserito nel programma triennale degli investimenti dell’Inail per opere di elevata utilità sociale. La struttura ospedaliera occuperà un’area di circa 130 mila metri quadrati localizzata a nord della stazione ferroviaria di Taggia, scelta per la sua posizione strategica vicino a importanti nodi infrastrutturali come l’Aurelia bis, la provinciale 548 e l’autostrada A10. Il nuovo ospedale, concepito come Dea di I livello, comprenderà un’elisuperficie integrata per le emergenze e sarà progettato con criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. L’iter del nuovo ospedale unico era iniziato più di dieci anni fa e nel 2011 aveva visto la luce il primo studio di fattibilità approvato dall’Asl1. Gli studi fatti hanno subito diverse revisioni a causa di complessità amministrative e di finanziamento. Nel 2024, il Comune di Taggia ha adottato e approvato varianti urbanistiche e piani di esproprio, permettendo di finalizzare il progetto ritenuto fondamentale per il rilancio della sanità locale e l’attrattività nel Ponente ligure di nuovi medici.
L’approvazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFAP) rappresenta un passaggio fondamentale, fissando i parametri progettuali e un cronoprogramma per le fasi successive. Il progetto prevede ora: l’acquisizione definitiva dell’area a nord della stazione ferroviaria di Taggia, già identificata tramite varianti urbanistiche e studi di compatibilità ambientale. La redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione (Dip), subordinata alla conferma definitiva del finanziamento Inail. L’avvio della progettazione esecutiva. Nonostante il nuovo studio di fattibilità evidenzi vantaggi significativi nell’unificazione dei presidi esistenti, tra cui una maggiore efficienza sanitaria e logistica, il documento fa emergere delle criticità inattese. Infatti, l’azienda sanitaria locale ha richiesto a Inail una revisione del cronoprogramma originale, reso obsoleto dalle lunghe procedure di approvazione amministrativa. Tornando ai fondi, mentre il Ministero della Salute ha stanziato 47 milioni per le attrezzature, bisogna trovarne altri 11 per completare l’opera. Poi, ci sono ulteriori 12 milioni per la costruzione di una struttura direzionale che rimangono privi di copertura.
Il DocFAP rappresenta una fase preliminare, fornendo le basi per la redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione. Solo dopo la conferma definitiva del finanziamento da parte della Regione Liguria, inizieranno i lavori di progettazione esecutiva. Nel frattempo, le strutture attuali di Sanremo e Imperia continueranno a essere operative fino al completamento del nuovo polo sanitario. Prima del rinnovo della giunta regionale, l’ex esecutivo guidato da Giovanni Toti ha proposto una riduzione del finanziamento complessivo a 356,8 milioni per supportare la costruzione del nuovo Ospedale Galliera di Genova. Questo taglio, associato all’aumento dei costi di esproprio e alle prescrizioni ambientali emerse durante la Valutazione Ambientale Strategica (Vas), ha lasciato scoperta una parte significativa dei fondi necessari. Per l’Asl1 una possibilità potrebbe derivare dalla vendita di beni di proprietà, come la sede amministrativa di Villa Spinola a Bussana, che andrebbe accorpata al nuovo ospedale di Taggia.
Gli espropri. La stima complessiva del valore degli espropri necessari per la costruzione del nuovo ospedale di Taggia ammonta a 15.184.501,32 milioni di euro, calcolata attraverso una dettagliata analisi dei terreni e dei fabbricati coinvolti. La superficie totale dei terreni interessati è di 134.908 mq, suddivisa tra proprietà private (122.315 mq) e terreni appartenenti al Demanio e al Comune (12.593 mq). Per i terreni privati, il valore complessivo stimato è pari a 7.731.531,15 €, mentre per i terreni pubblici è di 796.003,53 €. Questi valori sono stati determinati considerando il valore di mercato, un incremento del 10% per cessione bonaria e un parametro di valutazione denominato Vam equalizzato.
Oltre ai terreni, sono stati stimati i valori dei fabbricati presenti nell’area, suddivisi in residenziali, commerciali e rurali. Il valore complessivo dei fabbricati è stato calcolato a 1.375.550,00 € per quelli residenziali, 1.943.700,00 € per quelli commerciali e 481.800,00 € per quelli rurali. Questi importi includono un incremento del 10% previsto per le cessioni bonarie. A questi valori si sommano i costi tecnici, stimati in 246.571,69 €, che comprendono spese notarili, frazionamenti e altre spese accessorie. Inoltre, le imposte, calcolate al 15% sul totale, ammontano a 1.886.273,46 €, mentre per far fronte a eventuali imprevisti è stato previsto un ulteriore 5% del costo totale, pari a 723.071,49 €.
(In copertina, a sinistra l’area da espropriare. A destra in alto lo scenario 2.3 in basso l’ospedale di Bucarest preso come esempio)