L’aborto e la strage secondo il vescovo Suetta, la replica del Pd: “Non colpevolizzare le donne”

28 dicembre 2024 | 16:35
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L’aborto e la strage secondo il vescovo Suetta, la replica del Pd: “Non colpevolizzare le donne”

Il segretario Dem Cristian Quesada: “Siamo per una società che non giudica, ma si prende cura; che non condanna, ma sostiene la libertà di scelta”

Imperia. “Abbiamo letto con attenzione le parole del vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, pronunciate nel suo messaggio natalizio. Pur rispettando le opinioni che derivano da una visione di fede, riteniamo che le sue affermazioni sull’aborto, descritto come una “mattanza” e attribuito a “comportamenti sessuali sbagliati”, siano profondamente divisive e non rispettino la complessità delle situazioni personali e sociali che portano a scelte tanto difficili”. A dichiararlo, in una nota, è il segretario provinciale del Partito Democratico, Cristian Quesada.

“L’aborto è una questione che tocca la salute, la libertà e la dignità delle donne. La legge 194, approvata democraticamente, rappresenta una conquista di civiltà che ha permesso di combattere gli aborti clandestini, garantendo sicurezza e diritti. Paragonare il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza a una “strage” non solo esaspera il dibattito, ma rischia di colpevolizzare le donne e di ignorare il contesto umano e sociale in cui si trovano”.

“Crediamo che la tutela della vita vada perseguita anche attraverso strumenti concreti, come il sostegno alle famiglie, l’educazione alla prevenzione e l’accesso garantito ai servizi sociali e sanitari. Le donne che si trovano ad affrontare la scelta dell’aborto non devono essere giudicate o isolate, ma accompagnate con empatia e rispetto, affinché possano decidere in piena libertà e consapevolezza, senza pressioni morali o ideologiche”.

“Il Partito Democratico provinciale ribadisce il suo impegno a favore di una società che non giudica, ma si prende cura; che non condanna, ma sostiene. La libertà di scelta, sancita dalla legge, non è solo un diritto da difendere, ma un principio che ci impegna a costruire una comunità più giusta e inclusiva, capace di mettere al centro il rispetto della dignità umana in tutte le sue forme”, conclude Quesada.