Imperia, minacce a Scajola: continuano le indagini. Il sindaco: «Per natura non mi preoccupo, ma è qualcosa di serio»
Rinforzato servizio di vigilanza per tutelare la sicurezza dell’ex ministro e della sua famiglia
Imperia. «Per natura sono uno che non si preoccupa più del dovuto, ho pensato che fosse un qualcosa che derivava da qualche mente sciocca, turbata, forse istigata nel leggere dichiarazioni di sciocchi maestri. Da quello che mi si riferisce proprio nelle ultime ore forse c’è qualcosa di più, ma stanno investigando e stanno facendo molto bene, ma sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni su questa vicenda».
Lo ha dichiarato il sindaco e presidente della Provincia di Imperia, ex ministro Claudio Scajola, che oggi, in occasione dell’assemblea di Rivieracqua, è stato incalzato dai cronisti presenti in merito alla vicenda che lo vede vittima di minacce di morte. Fatto grave e condannato da più parti, che ha portato alla decisione del prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, di predisporre un servizio di vigilanza per tutelare la sicurezza del primo cittadino e della sua famiglia.
«Scajola infame per te ci son le lame». E’ il contenuto di uno dei messaggi minatori scritto con la vernice rossa su un muro in zona Castelvecchio, a Imperia. Nessuna firma, ma un simbolo chiaro: la falce e il martello del partito operaio.
Gli inquirenti non escludono che dietro le scritte ci sia più di una persona. Come trapela dalle dichiarazioni di Scajola, non si è trattato di un gesto compiuto in modo compulsivo da qualche cittadino: gli investigatori stanno indagando a 360 gradi anche nei confronti di movimenti sovversivi.