Imperia, “Lukètmi”. Al via la nuova rassegna teatrale de “Lo Spazio Vuoto”

19 dicembre 2024 | 12:53
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Imperia, “Lukètmi”.  Al via la nuova rassegna teatrale de “Lo Spazio Vuoto”

Spettacoli in scena dall’11 gennaio all’11 aprile

Imperia. Lukètmi, ovvero look at me, a me gli occhi: è un titolo ironico e accattivante quello con cui la
nuova stagione del teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia si presenta al pubblico.

Il cartellone 2025 è composto da nove spettacoli e, quasi in forma geometrica, partirà l’11 gennaio per chiudersi l’11 aprire. Grandi nomi e produzioni “di casa” si alternano per una narrazione che accenderà i
riflettori su tanti e diversi temi sociali esplorando il caleidoscopio dei linguaggi teatrali. Tra le date proposte ci sono alcuni degli artisti più noti dell’attuale scena teatrale contemporanea, da Francesca Puglisi a Giulia Pont, fino al talento straordinario di Matthias Martelli, che sarà a Imperia con una pietra miliare come il “Mistero buffo” di Dario Fo e Franca Rame.

«Matthias Martelli era già stato da noi con il suo “Il mercante di monologhi”, che lo ha reso celebre – spiega Gianni Oliveri – ci aveva promesso di voler tornare a Imperia nel nostro teatro e quest’anno siamo felici di ospitarlo con un’opera che vanta la regia del compianto Eugenio Allegri, straordinario artista che abbiamo l’onore di aver avuto qui nel 2012 con “Novecento” di Alessandro Baricco. Ma non sono finite le sorprese: oltre a “Una specie di Alaska” di Harold Pinter, nostra nuova produzione che debutterà proprio nella stagione 2025, riporteremo in scena il nostro “Finale di partita”, che debuttò nel 2011 e che ottenne uno straordinario successo di critica con diversi premi, tra cui la selezione al Festival Beckett di Buenos Aires nel 2012, l’inserimento nel Circuito teatrale della Regione Piemonte per il 2014 e i riconoscimenti al Festival di Casale Monferrato del 2016 per migliore attore e regia».

Tornerà inoltre in stagione un appuntamento ormai consueto, quello dedicato alla giornata dell’8 marzo che vedrà la collaborazione con la F.I.D.A.P.A. Imperia e coinvolgerà gli allievi del teatro Lo Spazio Vuoto del corso avanzato che quest’anno affronteranno l’esame di maturità.

«Questa sarà la prima stagione che ci vedrà affiancare dopo tanto il cartellone del teatro Cavour – evidenzia Livia Carli – Lukètmi è l’invito che Lo Spazio Vuoto fa a tutto il suo pubblico: non
perdeteci di vista, continuate a guardarci e prestate occhio anche a noi! I nostri spettatori più
affezionati sanno che Lo Spazio Vuoto ha solo sedie e non poltrone comode: anche quest’anno,
attraverso gli spettacoli che abbiamo selezionato per la stagione, vogliamo ribadire che il teatro non
potrà mai essere una cosa comoda: siete tutti invitati!».

Si inizia sabato 11 gennaio alle 21.15 con “Non è Francesca”, di e con Francesca Puglisi, attrice che già nel 2021 era stata a Lo Spazio Vuoto di Imperia con la stand up comedy “‘Cca’ nisciuno è fisso”. Quest’anno racconterà con la consueta ironia le contraddizioni che vivono in ciascuno di noi  Francesca è una donna contemporanea, femminista del nuovo millennio: qual è il suo rapporto con la società e il mondo dei social media? Tra dilemmi che la assillano e incongruenze, il monologo è un inno alla consapevolezza di sé, alla libertà, delle donne ma non solo, all’amore per le sfumature, proprie e degli altri. Lo spettacolo ha vinto nel 2020 il Premio “Alberto Sordi”, il Premio Anima Mundi per la drammaturgia femminile ed è stato finalista al “Premio Silvano Ambrogi” per la drammaturgia brillante.

Dal testo di Agota Kristof, raffinata autrice ungherese, “John & Joe” sarà in scena domenica 26 gennaio alle 17.00. A presentare questo atto unico datato 1972, perla del teatro contemporaneo, è la compagnia Teatro d’asporto, una “costola” del teatro Lo Spazio Vuoto, formata da ex allievi che hanno creato la propria realtà. Si tratta di una storia insieme comica e amara, poetica e struggente, confinata ai margini della società da dove affronta temi universali come amicizia, solitudine, valore dei soldi.
Appuntamento dedicato a famiglie e bambini sabato 1 e domenica 2 febbraio alle 17.00: le
ironiche e tenere storie di “Marcovaldo”, dalla penna di Italo Calvino, torneranno a divertire grandi
e piccoli per un classico senza tempo, produzione Lo Spazio Vuoto, presentato in stagione fuori
abbonamento.

C’è la società vista con gli occhi di un clochard in “Fool Blues”, in programma sabato 8 febbraio alle 21.15, che vedrà protagonista l’attore imperiese Luca D’Addino accompagnato dalla musica di Romeo Velluto. Lo spettacolo, che ha la drammaturgia di Simone Faloppa, nasce dall’incontro tra Luca D’Addino e Mauro Ramerio, un uomo che viveva per strada, attore e autore. Da questa amicizia sono derivati i primi testi che hanno formato l’idea della messa in scena, poi resa una vera storia da Faloppa: al centro Mauro, le sue contraddizioni ma anche la profonda fede nell’arte, nella giustizia e nella verità.

Dopo il successo al Torino Fringe Festival del 2013 con “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, l’ironia irriverente di Giulia Pont torna con il suo spettacolo “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, sabato 22 febbraio alle 21.15. Uno spettacolo comico travolgente, con qualche incursione musicale, sulle relazioni tossiche e su come a volte la fine di un rapporto non sia necessariamente una tragedia ma, forse, l’inizio di un nuovo amore difficile, quello per se stessi.

Ritratti di personaggi bizzarri, momenti di stand-up comedy e canzoni accompagnano il monologo, vincitore del Bando Residenze 2022 del Teatro della Caduta. Ogni anno Lo Spazio Vuoto celebra la Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo: nel 2025 sarà coinvolto in una speciale mise en éspace in collaborazione con la F.I.D.A.P.A. sezione di Imperia e la sua presidente Laura Amoretti. Alle 21.15 è in programma “Se fossi stata uomo?”, una produzione firmata Lo Spazio Vuoto con Livia Carli, Gianni Oliveri e gli allievi dei corsi avanzati, una carrellata sul percorso normativo verso l’emancipazione delle donne che alterneràDebutto, sabato 22 (ore 21.15) e domenica 23 marzo (ore 17.00), per una nuova produzione Lo Spazio Vuoto, “Una specie di Alaska”, testo di Harold Pinter che vedrà in scena Federica Siri, Gianni Oliveri e Iole Dibernardo.

Ispirato al libro di Oliver Sacks, “Risvegli”, del 1973, lo spettacolo racconta di un’epidemia diffusa tra il 1916 e 1917, una rara malattia che dava delirio, alterazioni psichiche, trance, coma, letargia e che fu definita “malattia del sonno”. I più colpiti cadevano in singolari stati di «sonno»: consci di ciò che li circondava ma immobili, muti, e privi di speranza e di volontà, e furono confinati in manicomi o in altre istituzioni. Cinquant’anni dopo, con lo sviluppo dell’importante farmaco L-dopa, tornarono nuovamente alla vita.

Cavallo di battaglia

de Lo Spazio Vuoto, “Finale di partita” tornerà in scena sabato 5 aprile alle 21.15 e domenica 6 aprile alle 17.00. Un testo intenso e profondo di Samuel Beckett in un allestimento scenico particolare perché ridotto, in grado di avvicinare attori e pubblico. Specchio in cui riflettersi, la situazione che coinvolge i personaggi dà spazio all’essenzialità dell’essere umano privo delle sue maschere: i protagonisti sono perduti in un nulla che diventa un percorso per una nuova e diversa consapevolezza da cui nessuno può fare ritorno. Un testo essenziale che, nella sua forma di spettacolo, sospende il pubblico e gli attori insieme, legati a un unico filo.

La stagione 2025 chiude con uno dei nomi più noti della scena contemporanea. Venerdì 11 aprile
alle 21.15 sarà il trascinante Matthias Martelli a portare sul palco “Mistero buffo”, capolavoro di
Dario Fo e Franca Rame, con la regia di Eugenio Allegri. Con oltre 200 repliche all’attivo in Italia e
nel mondo, da Roma a Londra, da Milano a Bruxelles, passando per Zurigo, Nizza, Monaco di
Baviera e Los Angeles il testo di Fo rivive nella riproposizione di un attore solo in scena. Non ci
sono trucchi, solo l’intento di coinvolgere il pubblico nell’azione drammatica, passando dal comico
alla poesia, fino alla tragedia umana e sociale con linguaggio e interpretazione nuovi e originali, nel
segno della tradizione giullaresca medievale che capovolgeva l’ideologia trionfante del tempo
dimostrandone l’infondatezza.

Il calendario: Calendario Lukètmi

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