Il villaggio delle radio si amplia, Comune punta a fare cassa

18 dicembre 2024 | 08:21
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Il villaggio delle radio si amplia, Comune punta a fare cassa

Tariffe fino a 24 mila euro per le emittenti partecipanti

Sanremo. La giunta comunale di Sanremo ha approvato l’ampliamento del Villaggio delle Radio della 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana. L’area principale sarà nuovamente collocata nel primo tratto di corso Imperatrice, sotto il Casinò Municipale, con un’espansione significativa fino all’incrocio con via Nuvoloni. Una decisione che risponde alla crescente domanda di spazi da parte delle emittenti radiofoniche nazionali, sempre più interessate a integrarsi nel complesso delle attrazioni collaterali alla kermesse canora.

Parallelamente a corso Imperatrice, la giunta ha individuato piazza Muccioli come seconda location dedicata alle radio. La piazza, che lo scorso anno aveva ospitato il truck di Rds, sarà destinata nuovamente agli eventi e alle trasmissioni in diretta. La proposta legata al settore radiofonico, avanzata dall’assessore al Turismo e Manifestazioni Alessandro Sindoni, mira non solo a migliorare l’accoglienza delle emittenti, ma anche a generare introiti per il Comune. Per l’occupazione degli spazi messi a disposizione da Palazzo Bellevue, infatti, sono state fissate nuove tariffe che possono superare i 24 mila euro a postazione, a cui si aggiunge il pagamento del canone unico patrimoniale già previsto per gli anni passati. La giunta Mager ha stimato che il Villaggio radiofonico potrebbe portare un extra gettito di oltre 120 mila euro.

Tra le radio attese al Festival 2025 figurano nomi di spicco come Rcs (Cairo Editore), Radio Number One, Rtl 102.5 e Rds. L’ampliamento e la gestione degli spazi fanno parte di una più ampia strategia organizzativa, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il Festival e di garantire un ritorno economico significativo per la città in un periodo in cui si fa un gran parlare di convenzione Rai-Comune (vedi la recente sentenza del Tar Liguria che ha aperto a nuove prospettive, smontando il monopolio della tv di Stato) e di maggiori introiti ad appannaggio dell’ente locale derivanti dalla valorizzazione del marchio ‘Festival della Canzone’.