Bordighera, società di Cuneo ridà vita all’Ex Michelin: già pronto il progetto
Non è il primo investimento del gruppo: «Questa è ottima piazza per il mercato immobiliare»
Bordighera. E’ stato presentato ieri in Comune, in tempo record, il progetto di demolizione e ricostruzione dell’ex hotel Michelin al civico 29 di via Primo Maggio, a Bordighera: chiuso dal 1996 e da quell’anno abbandonato al suo destino. Dopo anni di incuria, lo scorso 15 ottobre il consiglio comunale della Città delle Palme aveva accolto favorevolmente la richiesta di cambio di destinazione d’uso, formulata dalla società Silex3 Immobiliare del gruppo N-gruop di Cuneo, che tra il 2023 e il 2024 ha acquistato l’immobile.
A spiegare il futuro dell’ex albergo, è Vittorio Nicolino, ad della Silex3. «Sarà un condominio residenziale con dieci o dodici appartamenti, garage interrati, piscina condominiale e ampio parco verde che sarà recuperato. L’edificio si chiamerà N-29». Non è la prima volta che il gruppo della Granda acquista e ristruttura immobili di pregio a Bordighera: già negli scorsi anni una villa in corso Inglesi era stata trasformata in tre appartamenti, uno per piano, con piscina condominiale, cortile comune, quattro box e tre posti auto.
«Ci occupiamo di sviluppo immobiliare principalmente in Piemonte e Liguria – dichiara Nicolino – Oltre alla villa di Bordighera, lo scorso giugno abbiamo chiuso un’importante compravendita di un hotel svincolato a Moneglia (città metropolitana di Genova, ndr)».
Insostenibile, per qualsiasi privato, realizzare nuovamente un albergo all’interno dell’ex Michelin che tra l’altro, quando venne costruito nel 1934, aveva inizialmente una destinazione d’uso residenziale. Solo successivamente divenne prima una pensione e poi un piccolo albergo a gestione, appunto, della famiglia Michelin. Con tredici camere complessive non adeguate agli standard attuali, però, i proprietari avevano deciso di interrompere l’attività alberghiera. Nel 1996 il piccolo tre stelle chiuse definitivamente i battenti e venne a più riprese utilizzato da persone senza fissa dimora, almeno fino al 2018. Il 27 giugno di quell’anno, un devastante incendio rese la struttura pericolante.
« E’ stato fermo così tanto tempo – spiega Nicolino – Perché economicamente non era sostenibile per nessun privato restaurarlo e mantenere quella destinazione d’uso. Un tre stelle modello deve avere almeno 14metri quadrati per ogni camera doppia, e almeno 3 metri quadrati per il bagno. In sostanza sarebbero state realizzate cinque stanze in totale, e questo non basta neanche a qualificare una struttura come albergo. Inoltre, per un hotel di quel livello serve almeno il 10 percento di posti auto».
Dopo ave acquisito, nel settembre del 2023, il 61 percento delle quote da una parte degli eredi, N-Group è riuscita ad ottenere la proprietà complessiva poco dopo, acquistando le quote restanti dalle due società private che le avevano comprate, ma che non erano poi riuscite a trovare un accordo con gli eredi per arrivare a una conclusione. «Come proprietari – spiega sempre Vittorio Nicolino – Abbiamo così richiesto lo svincolo da struttura alberghiera in base alla legge regionale, e c’è stato accettato all’unanimità dal consiglio comunale ad eccezione di un voto (quello del consigliere Mauro Bozzarelli, ndr). Riteniamo che il nostro progetto di riqualificazione porterà un grande vantaggio alla zona, visto che verrà creato qualcosa di bello e saranno versati oneri di urbanizzazione importanti, stimati in qualche centinaia di migliaia di euro».
Un investimento importante, ma che porterà sicuramente un risultato all’azienda, che punta a vendere già su carta alcuni appartamenti. «Questa è un’ottima piazza per il mercato immobiliare – conclude l’ad – Ci sono molte persone interessate ad acquistare appartamenti. In questa città, in particolare, il 50percento degli acquirenti è straniero».
Il progetto verrà realizzato direttamente dal gruppo immobiliare che ha al suo interno un team qualificato di architetti e ingegneri. In particolare, a occuparsi del progetto sono i geometri Ornella Giraudo e Andrea Fodone, l’ingegnere Giovanni Data e l’architetto Marco Dardanello.
Per l’inizio dei lavori la società dovrà aspettare i tempi tecnici per il rilascio del permesso di Costruire.