Bordighera Alta rivive nel presepe realizzato dall’associazione A Pria Presiuza

14 dicembre 2024 | 19:59
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Al piano terra dell’ex ufficio tecnico in piazza del Popolo

Bordighera. E’ stato inaugurato in serata il presepe realizzato dall’associazione A Pria Presiuza, con il contributo maggiore del suo presidente, Emanuele Capraro. Il manufatto, che riproduce il centro storico di Bordighera nel suo aspetto originario, è stato allestito al piano terra dell’ex ufficio tecnico, in piazza del Popolo, nel cuore di Bordighera Alta.

Una quarantina le statuine, realizzate a Napoli e poi rivestite con cura con i costumi tipici bordigotti: e così il san Giuseppe di Bordighera indossa i vestiti dei pescatori, mentre un passante legge una copia del Journal de Bordighera, periodico edito tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

Dopo il presepe dello scorso anno, omaggio al pittore impressionista Claude Monet, A Pria Presiuza ha pensato alla storia e alla tradizione, con l’obiettivo, spiega l’associazione «di far rivivere e conoscere alcuni aspetti quotidiani che hanno accompagnato il nostro borgo ligure, rievocando attraverso un diorama presepiale alcune scene di vita e personaggi che hanno caratterizzato il centro storico».

Tante le ore di paziente lavoro per realizzare il presepe, per il quale i volontari hanno utilizzato materiali di riciclo: legna, sughero, corteccia, fogliame, radici e fiori, laterizi, polistirolo, carta e cartone. In un angolo, riprodotto con fasci di luci Led, uno dei tanti bellissimi tramonti che rendono famosa Bordighera. E poi il centro storico, con la sua piazza e le botteghe che per decenni sono state pilastro della vita del borgo.

«Troviamo un alimentare – spiega Capraro – Per ricordare quelli di Sergio, Luciano e Ornella, Rosetta, Oreste e Angiolina, Bruna ed Emilio, Nives, Giuseppe e Angela». E ancora la macelleria, in ricordo «di Mario e Giovanni, e la salumeria di Arcangelo». Il pesce, invece, veniva acquistato «tutti i giorni in piazza sui banchi di Ninetta, Pietro, Anna e Orlando», mentre la pasta fresca «la preparavano Paola e Olinto e il latte lo si comprava da Lavinia e Romilda». Sulle tavole dei bordigotti non mancavano mai pane, focaccia e dolci, preparati dai forni «di Agostino e Virgilio, Giuliano e Pinuccia, Vincenzo e Rosa». «Non mancavano le sartorie e le stoffe di Lea e Olga. I falegnami Cillo, Aldo e Roberto». E poi i barbieri: Saverio, Dino e Oliva e per le donne le parrucchiere Mauriciette, Miranda e Ilda.

«Per i caruggi non c’era il pericolo di camminare scaldi – ricorda la Pria – Grazie ai calzolai Bruno, Domenico, Vincenzo e Serafino. Mentre Ampelio e Luciana aggiustavano mobili e cuscini». «Non poteva mancare il musicista con la chitarra a ricordare la bottega del maestro liutaio Augusto che alle feste di paese intonava canzoni e rallegrava la compagnia».

E ancora i primi locali dove ristorarsi e le attività ricettive, «di Linda, Elvira e Piero, Luigi e Mariuccia, Piero e Davide, Ilma e Romano, Battista e Rosetta – spiegano dall’associazione – E per qualunque necessità, si andava di Iris e Mercedes o dalla tabaccheria edicola di Minotto e Lisetta». Fiori e profumi, invece, si reperivano da Vittorio e Maria.

«Ma non c’erano solo negozi – conclude la Pria – Il sacerdote con i bambini per il gioco del pallone nelle interminabili partite all’oratorio che finivano con il rintocco delle campane suonate da Pierino, e il gioco delle bocce, con la petanque tutt’oggi praticata sulla spianata del Capo».

Oltre al presepe, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, l’associazione A Pria Presiuza ha allestito quasi tre chilometri di luci per tutta Bordighera Alta, rendendo il paese ancora più bello e accogliente.