Aborto, Pro-life insieme replica alle dichiarazioni di Toesca
Sanremo. La professoressa Vittoria Criscuolo, vice presidente del comitato “Pro-life insieme” replica punto per punto alle affermazioni del dottor Vittorio Toesca in merito alle parole sull’aborto del vescovo diocesano monsignor Antonio Suetta.
L’intervento
«Purtroppo il dott. Toesca sembra male informato, direi quantomeno non aggiornato: gli aborti sono aumentati enormemente anche rispetto al 2021, come si può leggere nella relazione presentata dal Ministero della Salute per l’attuazione della legge 194/78 nell’anno 2022, rivelando esattamente il contrario di quanto si sarebbe auspicato: un decremento fino alla scomparsa delle IVG. Ricordo che la legge era stata approvata con l’intento di eliminare l’aborto clandestino ( che invece tuttora sussiste) e che ha come obiettivo dichiarato la tutela della maternità e non la tutela della salute fisica e mentale: questa affermazione del dott. Toesca è del tutto falsa».
«Purtroppo anche l’affermazione che “molte donne affrontano un profondo dolore sensi di colpa…” non è veritiera, se riferita al momento della decisone di rinunciare al bambino, mentre subentra nei momenti seguenti all’aborto, quando compare la sindrome post abortiva, della quale invece lo psicologo non fa menzione: mi stupisce questa mancanza, non sono capitate a lui donne che si tormentano per anni oppure ha scientemente deciso di non menzionarle?».
«Il carico emotivo alle donne, del quale si rammarica il dott. Toesca, non viene determinato dalle parole del Vescovo, che non ha fatto altro se non richiamare la dottrina della Chiesa cattolica sull’aborto, chiarissima nella condanna dell’atto stesso in quanto omicidio di un piccolo innocente. E di mattanza si tratta, visto che sono ormai più di 6 milioni i piccoli che mancano nel nostro Paese. Il carico emotivo viene invece causato dalla solitudine della madre che si trova a decidere della vita del proprio bimbo quasi sempre abbandonata dal compagno o dalla famiglia. Poi, se si tratta di “esperienza traumatica”, invece di spingere all’aborto, perché non aiutare ad accogliere la maternità?».
«Considerare sbagliate certe condotte sessuali è esattamente il giudizio di valore che compete al Vescovo, o forse il consigliere comunale vuole insegnare a Mons. Suetta il suo “mestiere”, o peggio, vorrebbe impedirgli il diritto di parola?».
«La libertà delle donne di uccidere il proprio figlio non è sancita dalla Costituzione, perché la legge 194/78 (suggerisco al consigliere comunale di rileggerla) non sancisce un diritto a fare ciò che si vuole della vita di un bimbo. Questo fraintendimento (culturale? Ideologico?) è una concausa della strage degli innocenti che nel nostro Paese prosegue da quasi mezzo secolo».
«Però davvero destano molte perplessità le affermazioni in merito ai mezzi anticoncezionali e alle pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo: anche qui servirebbe al dott. Toesca leggere qualche articolo sull’abortività possibile della pillola contraccettiva e di quella post coitale, visto che è scientificamente documentata».
«La conclusione dell’intervento del dott. Toesca è deprimente: “da uomo non mi arrogo”! Questo disimpegno degli uomini è quanto di più umiliante esista per il sesso maschile e si configura come una forma, a mio avviso, di mancanza di coraggio (eufemisticamente parlando). Oggi, nel 2025 ormai alle porte, auspichiamo Uomini che sappiano accogliere e sostenere la propria compagna nel portare avanti la vita che insieme hanno concepito».