Tentano di truffare un’anziana: Polizia di Stato arresta 2 uomini a San Bartolomeo al Mare
Il G.I.P. competente ha convalidato l’arresto e applicato per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere
San Bartolomeo al Mare. Hanno tentato di truffare un’anziana con il metodo del cosiddetto “finto avvocato”. Per questo, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Imperia, unitamente a personale della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Sanremo, ha arrestato due soggetti di origine campana classe 1998 e 2000, autori di una tentata truffa aggravata con il metodo del cosiddetto “finto avvocato” nei confronti di un’anziana donna.
La vittima era stata contatta da un presunto avvocato, il quale l’aveva informata che la figlia aveva causato un incidente stradale con feriti nel quale era rimasta coinvolta a sua volta, per cui, con tono imperativo, chiedeva la corresponsione immediata di euro 14.000, da consegnare, anche per l’eguale valore in gioielli, per il disbrigo delle pratiche; le veniva intimato, inoltre, di non informare della vicenda alcun familiare. Il “telefonista” preannunciava l’imminente arrivo di un “corriere” presso l’abitazione che avrebbe ritirato denaro e quanto di prezioso la donna detenesse in casa, la quale si era resa disponibile per la consegna.
Gli investigatori, ormai consci del metodo utilizzato dai malviventi,avevano nel frattempo individuato i due uomini incaricati per il ritiro fermando uno dei due all’atto di uscire dalla casa indipendente della donna e mentre stava ancora effettuando una videochiamata col presunto “telefonista”, da cui aveva ricevuto indicazioni. Il complice, invece, era in attesa a bordo del veicolo sul quale viaggiavano con il motore acceso con la funzione di “palo” e pronto a darsi alla fuga non appena avessero messo a segno il colpo.
Al termine degli atti di rito i due sono stati tratti in arresto e associati presso la Casa Circondariale di Imperia in attesa di giudizio. Il G.I.P. competente ha convalidato l’arresto e applicato per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere, così come richiesto dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine.