Protezione civile di Ventimiglia, terminato corso di formazione per trenta volontari

Ventimiglia. Sabato 9 e domenica 10 novembre si è svolto il corso PC1 presso la sede della Protezione civile di Ventimiglia. Un’iniziativa che ha visto partecipi circa trenta volontari che si sono resi disponibili con grande entusiasmo, spinti dalla voglia di rendersi utili qualora ce ne fosse il bisogno.

Il corso prevedeva una prima giornata teorica, con l’insegnamento di formatori professionisti che hanno potuto, grazie alla loro esperienza, fornire spiegazioni anche visive (proiettando delle slide), così da permettere la conoscenza delle varie situazioni di emergenza nella quale ci si potrebbe ritrovare e offrendo così un valido aiuto ai volontari per poterle gestire al meglio.

Il giorno successivo, la teoria è stata integrata con la pratica e i volontari hanno potuto cimentarsi con delle prove ‘sul campo’ così da mettere in atto le nozioni acquisite: montaggio e smontaggio delle tende, funzionamento delle idrovore con riempimento della vasca antincendio, funzionamento delle autopompe e, per ultimo, l’utilizzo della insacchettatrice per i sacchi di sabbia.

«Oltre alla protezione civile di Ventimiglia, padrona di casa, l’iniziativa ha potuto contare sulla partecipazione di altre squadre dei comuni limitrofi quali: Camporosso, Dolceacqua, Bordighera, Pigna/Castel Vittorio e Sanremo, ci tengo quindi a a ringraziare tutti i volontari che in questi due giorni si sono dati da fare rendendo la manifestazione significativa e funzionale e in modo particolare si ringraziano Monia Gurnari, responsabile dei formatori AIB della PC. Coadiuvata con Massimo Perego, Demetrio Sacchetti (presente sabato per la prova teoria) e il responsabile della protezione civile di Ventimiglia Riccardo Pallanca che ha avuto un ruolo importante di coordinazione con il coordinamento provinciale», ha dichiarato il vice sindaco Marco Agosta.

«Abbiamo bisogno di tutti. Purtroppo le emergenze esistono e non dobbiamo trovarci impreparati – ha concluso – Lavoriamo tutti per formare una struttura di protezione civile compatta e collaborativa, che attualmente è capace di affrontare con preparazione e serietà le emergenze».