Pieve di Teco e Aquila D’Arroscia set del film “Bugiarda”,la produzione:«Innamorati della bellezza dell’entroterra ligure»

16 novembre 2024 | 07:37
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Il nuovo film di Nicolò Tonani, un thriller ambientato in Valle Arroscia, un giallo da risolvere tra i territori impervi dell’entroterra di Imperia ma che mette in luce anche il rapporto genitore-figli amplificato dall’uso dei social media da parte degli adolescenti

Pieve Di Teco- Aquila D’Arroscia. Un thriller ambientato in Valle Arroscia, un giallo da risolvere tra i territori impervi dell’entroterra di Imperia ma che mette in luce anche il rapporto genitore-figli amplificato dall’uso dei social media da parte degli adolescenti. Due ragazze, due migliori amiche, due famiglie diverse ma unite nella ricerca della verità. Ultimi giorni di riprese del lungometraggio “Bugiarda” (titolo provvisorio) che si sono svolte principalmente a Pieve di Teco ed Aquila D’Arroscia ma anche nel savonese ed in particolare a Loano, Finale Ligure e Boissano.

«Questo lungometraggio dal titolo provvisorio “Bugiarda”- spiega il regista Nicolò Tonani- è un thriller imbrigliato con un dramma famigliare, ed è la storia della scomparsa di una ragazza di diciassette anni che svanisce in modo misterioso e sembra che la sua scomparsa sia causata e legata alla sua migliore amica. La ragazza che scompare è di origine turca e da quella scomparsa parte un calvario di tre giorni che coinvolge le due famiglie, quella turca che cerca in tutti i modi di scoprire cosa sia successo alla figlia e quella di Luisa, la migliore amica coetanea di Elif. Una famiglia divorziata con la madre Anna che ha un nuovo compagno, Claudio, che convivono e dall’altra parte c’è l’ex marito che è un poliziotto a cui Anna chiede. E poi c’è la figura di Claudio che è il nuovo compagno di Anna che si trova catapultato in una situazione che non capisce, non conosce e viene trascinato dalla famiglia turca e si trova ad empatizzare con la madre della ragazza scomparsa perché anche lui ha peso un figlio nella precedente relazione e cerca in tutti i modi di aiutarla a scoprire cosa sia successo».

«È un film- conclude- che parla di dinamiche famigliari, di genitiorialità, abbiamo un modo di essere genitori in modo diverso che tira in mezzo anche il dubbio morale. Si può credere ai propri figli in toto anche quando compiono qualcosa che moralmente è sbagliato e in che posizione ci potremmo porre noi in una situazione simile? Abbiamo anche il tema della difficoltà dell’incomunicabilità abbiamo figli che non riescono a comunicare con i genitori e viceversa che non riescono a capirsi e in tutto questo c’è un il mondo dei social network e delle nuove relazioni interpersonali che non fa altro che aumentare questo divario generazionale»

Il focus è fin da subito sui personaggi, sulle loro fragilità, sulle paure dei genitori di fronte al silenzio dei propri figli e del muro che si instaura tra di loro soprattutto durante l’adolescenza.

«Chi ha figli- spiega l’attore Pino Quartullo che interpreta Enrico il papà della migliore amica della ragazza scomparsa- sa che ad un certo punto nell’adolescenza c’è una zona in cui i figli scappano, fuggono, non si controllano più soprattutto oggi con i cellulari questa cosa è aumentata perché sono in contatto fra di loro, possono mentire su dove si trovano e quindi io interpreto un genitore separato che non riesce a capire sua figlia. La storia è molto avvincente perché è un giallo. Cerco di proteggere mia figlia cercando di evitare che vada in carcere pur essendo minorenne perché la cosa che ha fatto è molto grave».

«È sempre una gioia per me venire in Liguria- prosegue- da quando ho comunicato con Dino Risi, sono venuto molte volte con il teatro sopratutto a Borgio Verezzi dove ho fatto molti spettacoli. La collaborazione con la Film Commision Genova Liguria è importantissima perché il presidente Cristina Bolla sa come essere padrona di casa, sa ospitare, aiutare, interagire con le produzioni e spero, essendo io anche regista, di poterci tornare come regista presto».

«Prima volta per me nell’entroterra della provincia di Imperia- conclude Quartullo- il Teatro Salvini di Pieve di Teco è bellissimo e molto raccolto, conservato benissimo ci sono strutture antiche teatrali che sono rimaste e vale la pena venire a Pieve di Teco anche per vedere questo teatro oltre che ai suoi portici e i paesaggi meravigliosi»

«Mi sono trovata nei panni di questa wonder mamma- commenta Giorgia Fiori che interpreta Anna- nel senso che dal momento in cui lei si trova proprio coinvolta in tutti i sensi perché è proprio lei che in qualche modo ha portato le ragazzine in quel luogo dove sembra che una delle due sia scomparsa e da lì a dover reggere tutta la situazione sia nella sua vita privata con il suo nuovo compagno sia nel doversi relazionare di nuovo con il suo ex marito è davvero un impegno psicologico molto importante. Per me questo ruolo è stato davvero una bellissima opportunità anche moltissimi aspetti di Anna mi appartengono e mi sono sentita una responsabilità addosso che credo che nella vita di tutti i giorni possa essere un po’ più dura da sostenere perché è impensabile che una mamma non abbia delle crisi o comunque in qualche modo non crolli, invece qui lei è sempre molto ferma».

«Interpreto Claudio- sottolinea Matteo Bosurgi– che è questo personaggio che fa da ponte fra queste due famiglie e si cerca di aiutare la famiglia turca nel ritrovamento di questa ragazza che è scomparsa da due giorni ed il motivo è molto attuale fra i giovani e il film racconta uno spaccato molto attuale. Il mio personaggio è molto bello che mi è piaciuto interpretare perché ha diverse sfaccettature molto empatico e allo stesso tempo ha questo rapporto di antagonismo con l’altro protagonista che è interpretato da Pino Quartullo e quindi mi ha dato la possibilità di variare molto all’interno della drammaturgia e i colori del mio personaggio».

Angelica Rossi, di Savona, unica protagonista ligure del cast ed anche alla prima esperienza su un set così importante racconta che  «è andata più che bene, la troupe, il regista e gli attori mi hanno accolta e sono stati molto disponibili nei mie confronti. Il mio personaggio è Luisa, una ragazza di sedici anni molto introversa, silenziosa, infatti da questo silenzio la madre fa delle supposizioni e nascono dei fraintendimenti. Soffre molto per la separazione dei genitori, è legata più al padre ed è in difficoltà nell’esprimere le emozioni. Sono ligure e sono felice di aver partecipato a questo progetto perché in questo modo mette in evidenza il mio territorio, la mia regione dove sono nata e cresciuta».

Il film gode dei finanziamenti del bando FILSE, approvato nella Giunta del 13 ottobre 2024 a sostegno degli Interventi di attrazione delle produzioni audiovisive in Liguria del 2023 attuativo dell’azione 1.3.4 del Pr Fesr 2021-2027. Il bando, con una dotazione finanziaria di 1.500 mila euro, si propone di attrarre imprese di produzione audiovisiva indipendenti, nazionali e internazionali, per la produzione di opere audiovisive sul territorio della Liguria. Il bando è retroattivo al 1° gennaio 2023 e la rendicontazione finale di spesa, ad interventi conclusi, deve essere prodotta entro il 28 novembre 2024.

«La Genova Liguria film commission assieme a Regione Liguria- commenta Cristina Bolla, presidente della Genova Film commision- sta promuovendo da tantissimi anni e in particolar modo negli ultimi cinque anni la Liguria come destinazione audiovisiva. Lo strumento che utilizziamo per aiutare le produzioni è quello di finanziarle e di dare loro l’opportunità di avere il supporto logistico sul territorio. In questo caso noi abbiamo voluto valorizzare l’entroterra ligure, uscire fuori da quelli che sono gli schemi classici delle produzioni che girano o sulla costa oppure in luoghi più famosi proprio per dare l’opportunità ai territori di promuoversi attraverso questo sistema unico».

«L’esperienza in terra ligure è stata interessante da tanti punti di vista- aggiunge Guido Berardinelli, produttore esecutivo del film- All’inizio abbiamo avuto numerosissime difficoltà dal punto di vista logistico perché fisicamente la Liguria tende a spegnersi, sopratutto nell’entroterra, a partire dalla seconda settimana di ottobre e sono poche le strutture che rimangono aperte per motivazioni climatiche, ambientali e quant’altro. Abbiamo trovato nonostante questo sul territorio un grandissimo apporto ed appoggio da parte sia dal sindaco di Pieve di Teco e poi dalla sua vicesindaca che ci hanno aiutato materialmente costante e coerente per cercare di collocare tutta la troupe all’interno delle strutture della zona e abbiamo saturato l’intera città e anche ad Aquila D’Arroscia dove abbiamo ricevuto un supporto materiale, logistico ed anche strumentale proprio per recarci nei luoghi delle riprese che sono non di facilissimo accesso per una troupe cinematografica perché si parla di luoghi dove il trekking la fa da padrone ma non ideati e strutturati per ricevere molte persone che devono registrare delle immagini cinematografiche. Tutti i negozianti di Pieve di Teco che ci hanno supportato e ci hanno fatto capire che la Liguria è un territorio molto accogliente nonostante a volte si dica che c’è difficoltà ed una certa diffidenza, che ci può essere nei primi cinque minuti e poi dopo che si conoscono le persone ci si stringe la mano e sicuramente il territorio della Liguria è fantastico. Ringraziamo la Genova Liguria Film Commission nella persona di Cristina Bolla che ci ha dato la possibilità di creare questo film sul territorio»

«Questa è l’opera seconda del regista Nicolò Tonani- spiegano dalla produzione-una giovane scoperta del panorama cinematografico italiano, nel quale abbiamo risposto, come casa di produzione, la più completa fiducia data l’elevata professionalità e le indiscutibili capacità tecniche che lo contraddistinguono. Al suo fianco, nel team tecnico che sta realizzando il film, troviamo Il DOP Giovanni Baracchi e l’aiuto regista Andrea Rampini, oltre che ad un consolidato gruppo di professionisti con i quali abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione da lungo tempo e da nuove collaborazioni, sia con professionisti che con numerosi stagisti, direttamente provenienti dalla Liguria».

«Ci siamo innamorati della bellezza dell’entroterra ligure, dei suoi fantastici panorami e dei suoi affascinanti contrasti, e per questo non possiamo non citare il sindaco di Aquila d’Arroscia Tullio Cha, che anche grazie all’aiuto del precedente Presidente della regione Liguria Alessandro Piana, è stato uno dei cardini per la realizzazione di questo lungometraggio.

Perché abbiamo scelto questo territorio? In poche decine di chilometri si passa da una splendida cascata con una fantastica grotta in altura, per scendere attraversando boschi e dirupi, inoltrandosi in una splendida vallata, ricolma dei colori autunnali, capaci di trasmettere una sensazione di tranquillità assoluta, che viene rotta nella narrazione di questo lungometraggio, dalle note più’ cupe tipiche dei thriller drama nordici. Ne siamo stati catturati appena siamo venuti a fare i sopralluoghi perché cercavamo proprio questo genere di ambientazioni».

«Ringraziamo la popolazione di Pieve di Teco che abbiamo disturbato con la nostra presenza ingombrante per averci supportato e sopportato per l’intero periodo di produzione. Nonostante alcune difficoltà logistiche improvvise, ringraziamo l’amministrazione di Pieve ed in particolare la vicesindaco Rosanna Zunino, per averci aiutato a sbrogliare una matassa che sembrava difficile dipanare a pochi giorni (se non ore) dall’inizio delle riprese del film.

Ringraziamo anche Gabriella Manfredi, per il supporto fornito sia a livello logistico che durante le riprese nello stupendo Teatro Salvini di Pieve di Teco, una struttura unica nel suo genere, il secondo teatro più’ piccolo d’europa, nel quale abbiamo effettuato le riprese di una giovane violoncellista sedicenne, anch’essa ligure, di nome Linda Terrizzano. Ringraziamo, inoltre, la società di ingegneria FABRICA Scrl di Riccò del Golfo (SP) per il supporto concessoci nella realizzazione di riprese con tecniche tramite tecnologia LIDAR combinata con immagini aeree, per la ricostruzione di un importante sito di ripresa che è un luogo cardine per la narrazione di questo film. Sempre nei ringraziamenti, per ultimi ma non meno importanti, è doveroso citare alcune delle attività di Pieve di Teco e Loano, che con la loro disponibilità e cordialità sono riuscite a farci superare l’ostacolo della diffidenza e della chiusura che tipicamente si attribuiscono ai liguri.

Ancora dobbiamo ringraziare l’ing. Mosè Laurenzano, dirigente scolastico dell’ ISS Giovanni Falcone di Loano. altra location per alcune scene del film con alcune classi in particolare dei settori grafica e moda che hanno contribuito anche in fasi di produzione. Sicuramente ne scorderemo molti, ma fra quelli che riusciamo a ricordare ci sono: MOBILI DENEGRI, L’EMPORIO DI FAZIO GIULIANO, IL BAR FAMILY con Angelo, I SAPORI DEL CORSO, LA TENUTA MAFFONE, l’azienda Agricola CASCINA NIRASCA, il negozio di abbigliamento tecnico PASTORINO, IL RISTORANTE ROBA DA MATTI con il cordialissimo Fabrizio ed altre attività a Pieve di Teco; lo studio grafico KAOS di Loano; il regista GIORGIO MOLTENI ed il validissimo AGOSTINO DELFINO e l’APS VECCHIA LOANO, senza i quali non saremmo mai riusciti a sentirci accolti e a superare molte problematiche di produzione. Un particolare ringraziamento va ai reparti di trucco e parrucco, con i due professionisti liguri Giorgia Fontanetta ed Alessandro Peisino dello studio AG Parrucchieri di Alassio; tutti gli stagisti, fra i quali ricordiamo Giada, Orsola, Chiara, Eleonora dell’Accademia Ligustica di Belle Arti per i reparti di Scenografia e Costumi, nonché Riccardo e Marco per il reparto fotografia e produzione. Un ringraziamento speciale a Mario Guala, per la disponibilità e professionalità nel supportare la produzione. Ultimi ma non certo per importanza calorosi ringraziamenti al ristorante IL GALLO DELLA CHECCA dove sono state girate alcune scene del film».

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