Neppure con un fiore, l’evento per sensibilizzare i più giovani sul tema della violenza di genere
All’incontro, organizzato dal Liceo G.D. Cassini, hanno preso parte ragazze e ragazzi appartenenti al secondo e al quarto anno, diverse autorità in rappresentanza non solo del comune, ma anche di Regione Liguria, e tre relatori d’eccezione
Sanremo. Nessuno è diverso. Nessuno è sbagliato. E nessuno deve essere mai oggetto di scherno e di violenza per alcun motivo. Sono questi i tre principi su cui ogni persona dovrebbe basare il proprio modo di vivere e di agire, e devono essere a tutti i costi trasmessi alle generazioni future. Per ciò, questa mattina presso palazzo Bellevue si è tenuto un importante incontro dal titolo “Neppure con un fiore”, organizzato dal Liceo G.D. Cassini di Sanremo, per trattare il tema della violenza di genere, al quale hanno preso parte ragazze e ragazzi appartenenti al secondo e al quarto anno, e diverse autorità in rappresentanza non solo del comune, ma anche di Regione Liguria. Al termine dei saluti istituzionali, inoltre, sono intervenuti tre relatori che hanno affrontato la tematica della violenza riferendosi ad aspetti tecnici e sociali: il proprietario del teatro Ariston Valter Vacchino, la psicologa clinica Martina De Vito, e il direttore S.C. del reparto Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Galliera di Genova Franco Gorlero.
Ad aprire la conferenza è stato il sindaco Alessandro Mager che, di fronte a una platea di giovani adulti, ha affermato quanto segue: «Io nella mia vita sono un avvocato penalista, quindi le problematiche delle violenze, in famiglia o sulle persone più deboli, le conosco benissimo. Il nostro ordinamento giuridico ha predisposto gli strumenti adeguati per fronteggiare qualsiasi tipo di fenomeno. E non è neanche inasprendo le pene che si può pensare di far regredire questi fatti, perché quando una persona decide di fare qualcosa, non consulta prima il codice penale. Tutte le volte che mi trovo ad affrontare fascicoli di questo tipo mi crea profondo turbamento, perché è difficile concepire che si possa arrivare a determinati comportamenti. Eppure questo accade. E se non è un problema giuridico, allora è un problema culturale che va affrontato. Voi rappresentate il nostro futuro, e so che siete distanti mille miglia da questi comportamenti. Però è importante averne una piena consapevolezza, perché solo discutendone e affrontando questi problemi si può migliorare tutti insieme e creare una società più equilibrata in cui non ci sono soggetti deboli. Ben vengano, dunque, questi incontri, il comune di Sanremo li favorisce e li favorirà sempre».
A seguire, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, è intervenuto anche il vicesindaco Fulvio Fellegara: «Il nostro centro antiviolenza provinciale, solo quest’anno ha registrato più di duecento prese in carico di donne che hanno chiesto aiuto. L’anno scorso, invece, sono state centosettantaquattro. Questo significa che c’è un trend in crescita, e le denunce vengono fatte da persone sempre più giovani. Anche questo è un elemento che va considerato. Ve lo racconto perché da un lato vengono i brividi a pensare a questi numeri, ma dall’altro, il fatto che ci siano più denunce da persone più giovani è significativo, perché vuol dire che c’è maggior consapevolezza e una maggior propensione a volersi difendere e a denunciare. Questa è anche una conseguenza del lavoro che si fa sul territorio, e di giornate come quella di oggi, che aiutano a tener vivo il problema e a portare avanti una riflessione. Ogni volta che si verifica un fatto violento, che sia esso inerente al razzismo, al bullismo, all’omofobia o alla violenza di genere, l’avvenimento è sempre anticipato anche da un linguaggio violento. Quindi se impariamo anche a parlare meglio, e a depurare il nostro linguaggio da un atteggiamento violento e discriminatorio, costruiamo anche quell’educazione culturale che aiuta a diminuire la violenza di genere. Se parliamo meglio, agiamo meglio. La gentilezza non è simbolo di debolezza, bensì di grande forza e accettazione dell’altro, e inserirla non solo nei nostri comportamenti, ma anche nel linguaggio, aiuterà a combattere ogni forma di prevaricazione».
«Il centro antiviolenza della provincia di Imperia lavora molto bene, e lo finanziamo come Regione Liguria. Gli operatori, insieme alle forze dell’ordine, fanno un lavoro straordinario.», ha aggiunto l’assessore regionale Marco Scajola, «Quando si arriva al centro, però, il disastro è già avvenuto. Noi come Regione Liguria abbiamo finanziato con quindici milioni un bando per dare la possibilità alle donne che hanno subito violenza di inserirsi nel mondo del lavoro, si chiama “Abilità al plurale”, ne abbiamo già finanziati due, con grande successo. Ma anche in questo caso, operiamo con persone, non solo donne, che la violenza l’hanno già subita. Noi, invece, dobbiamo partire prima, ecco perché è ottima l’iniziativa del Liceo Cassini relativa a questo incontro. Dobbiamo iniziare a insegnare ai più piccoli e ai più giovani che violenza e superiorità non devono esistere, così come certi stereotipi culturali che ancora oggi risultano essere, purtroppo, più attuali che mai. Tutti meritano di avere gli stessi sogni e le stesse ambizioni, a prescindere dal fatto che si tratti di un uomo, di una donna, di una persona straniera o con un orientamento sessuale diverso dal nostro. E la vostra generazione deve stare doppiamente attenta, perché adesso ci sono i social. E quello che viene pubblicato sui social, rimarrà sulla rete per sempre. State molto attenti a questi strumenti, state molto attenti alle foto che girano sulle chat, e state molto attenti a qualsiasi cosa. Abbiate rispetto l’uno verso l’altro. Perché c’è bisogno di rispetto. Viviamo in un mondo di prepotenza e ignoranza. Voi potete cercare di cambiarlo, e di intervenire dove noi adulti di oggi abbiamo fallito. E non fermatevi, anche a costo di sfondare qualche porta. Nessuno vi regalerà mai nulla, e quando qualcuno vi farà pesare quello che cercherete di fare, mettendovi davanti l’esperienza e che siete troppo giovani, voi quelle porte spalancatele, sempre con grande rispetto verso gli altri.»
Infine, è intervenuto anche l’assessore regionale Luca Lombardi: «La violenza di genere è un problema che riguarda tutti da vicino. Ma oggi da Sanremo vogliamo lanciare un chiaro messaggio, ovvero che rispettare le donne e la loro dignità non è solamente importante, bensì indispensabile. Ed è fondamentale prestare sempre attenzione alle persone che ci circondano, perché a volte una semplice domanda rivolta a chi ci appare sofferente, ansioso o preoccupato, può fare la differenza. E se notate qualcosa di strano, ricordate che c’è un segnale universale che chi è in difficoltà può fare per chiedere aiuto. Un segnale che immagino conoscerete tutti. Si fa con la mano, prima si chiude il pollice, e poi le altre dita. Se vedete qualcuno usare questo gesto, prendete la cosa sul serio, potrebbe aver davvero bisogno di aiuto. E ricordiamoci che la violenza non è solo fisica, ma anche psicologica, che a volte è ancora più devastante. Il cambiamento inizia da noi, e dobbiamo farlo tutti insieme».